Letteratura inglese

Oscar Wilde

Oscar Wilde,brevi riflessioni sulla vita di un dandy

Oscar Fingal Wilde (1854-1900) nasce a Dublino dove compie gli studi medi, trasferendosi poi a Oxford per frequentare l’Università, luogo in cui si fa notare per il suo stile di vita e l’atteggiamento da esteta.
Dalla madre Giovanna Elgee, scrittrice, eredita la passione per le lettere e il carattere irrequieto.
I frequenti viaggi a Parigi accentuano il suo disprezzo per le norme che regolano la morale comune: esistenza sregolata ed eccentrica, predilezione per i toni languidi caratterizzano il suo modo di essere.
Egli lavorava a rendere la sua vita un’opera d’arte.

Oscar WildePer questo suo essere alfiere della bellezza era ammirato ma anche odiato, attirandosi l’ invidia di molti che lo consideravano alquanto strano per essere così fuori dalle righe.
Nel 1895 subisce un processo per atti illeciti ( accusato di sodomia per la sua relazione omosessuale) e viene condannato a due anni di lavori forzati da scontare nel carcere di Reading, dove il direttore lo dispensa dalle attività più faticose, consentendogli così di dedicarsi alla scrittura.
Gli anni successivi furono difficili anche economicamente, in quanto la sua fama era venuta meno dopo le vicissitudini e la pesante opera di diffamazione nei suoi confronti.
Oscar Wilde era un “personaggio” unico, e per questa sua unicità è stato e sarà sempre un mito per diverse generazioni.
La sua abilità oratoria ne ha fatto un grande conversatore e tanti sono i suoi pensieri e le sue frasi rimaste famose. Era capace di conversare su tutto, affermare con sicurezza una cosa e l’ esatto contrario con la stessa fermezza, senza mai cadere in contraddizione. Mai rimaneva senza parole e l’ ultima di queste in un discorso, spettava sempre a lui. Era un personaggio che destava ammirazione di tanti che avrebbero voluto seguirlo e imitarlo ma probabilmente non ne avevano le capacità e il coraggio per stargli dietro.
Il biennio trascorso in carcere è testimoniato nelle due opere maggiori. Il De Profundis (1897) una lettera confessione in cui rimprovera l’amato Douglas e La ballata del carcere di Reading (1898)

Durante il periodo in carcere, dopo aver passato mesi terribili nelle prigioni di Pentoville e di Holloway dove lavorava presso un mulino, dormiva per terra ed era costantemente malato, soffrendo in particolare di una fastidiosa forma di diarrea, fu spostato a Reading, dove riusci a farsi amare anche dagli stessi carcerieri, oltre che dai compagni di sventura.
Era si, pigro per i lavori manuali ( la pena doveva essere ai lavori forzati) ma si dava da fare per tenere vivo l’ intelletto. Per uno come lui il dramma peggiore era quello di non poter scrivere ( oltre all’ orrendo vestito da carcerato, vergogna e vera infamia!) e questo gli fu concesso ( quando arrivò in carcere Oscar Wilde era nel pieno della sua fama di artista e scrittore).
Emblematica la testimonianza di una guardia carceraria che lo descrive al suo ingresso come un uomo alto, piuttosto in carne, con i capelli lunghi e ricci. Un uomo distrutto quando appunto deve indossare la tuta da carcerato con il numero C.3.3 e soprattutto quando anche a lui devono tagliare quei capelli di cui tanto andava fiero.
La sua reazione per quello che considerava un abbrutimento senza precedenti era il pianto, simile a un bambino che non riesce a fermare i singhiozzi per avere perso quello che più gli stava a cuore, la sua bellezza e la possibilità di mostrarla. Era ormai un pavone senza la sua bella coda.

Oscar Wilde e Il Dandismo

Oscar Wilde e il dandismoSi diffonde in epoca vittoriana, in particolare tra gli artisti e i letterati uno stile di vita basato sull’ ostentazione di modi e abiti lussuosi, in polemica contro il perbenismo borghese e in nome del culto totalizzante ed elitario dell’arte.
Oscar Wilde ne è il più celebre esponente.
Il dandismo era strettamente legato all’ estetismo, movimento tardo romantico che possiamo trovare espresso nelle teorie della Pre-Raphelite Brotherhood dei “fratelli” Dante Gabriel Rossetti e William Michael e Hunt, Millais.
Questo movimento artistico-culturale che esplose nel 1848, combatteva il materialismo grigio e triste della società industriale ripreso dall’ arte accademica in uno spinto realismo, promuovendo un ritorno all’ Inghilterra medioevale e premedioevale dove si fondevano misticismo e sensualità con un ritorno alle pure emozioni del bello e dello spirito legato alle virtù umane idealizzate in tutta la loro grandezza espressiva. L’ arte per l’ arte, come espressione di se stessa.
Da tutto ciò la realtà, la vita di tutti i giorni, veniva categoricamente esclusa.
Da quì la vicinanza al decadentismo e allo sbocciare dell’ estetismo.se tutto si dissolve sotto i nostri piedi, possiamo afferrare tuttavia ogni estrema passione, ogni contributo alla conoscenza che sembri liberare per un momento il nostro spirito, ogni moto dei sensi, colori strani, strani fiori e odori singolari.” diceva Oscar Wilde a proposito; ricordiamo anche l’ ammirazione di Wilde per Keats, poeta romantico per eccellenza. ( Verità è bellezza, Bellezza è verità).

Era un personaggio che non passava inosservato e che incarnava in tutto se stesso l’ amore per il bello che si ritrova nelle sue opere, anche in quelle dove lo spirito sarcastico e ironico dominava.
Non poteva uno come lui prendersi troppo sul serio e non scherzare su ciò che la vita riservava.
Però, alla fine, tutto, anche le cose più semplici dovevano tendere a qualcosa di bello, foss’anche solo nella estetica di una parola o nella manifestazione evidente di un capo di abbigliamento che doveva essere quantomeno riconoscibile.
Oscar Wilde era uno che dettava le mode che mai come allora inseguivano uno stile che non sarebbe tramontato nemmeno nei secoli a venire.
Oscar Wilde era un animo gentile e questo traspariva anche dai suo atteggiamenti, dalle sue parole e dal suo modo di fare in generale. Era una presenza ingombrante per tanti ma quasi vitale per altri che cercavano qualcosa di diverso in un’ epoca già allora conformata a qualcosa di uguale e statico.
Per questo gli veniva naturale scrivere ( per mantenersi faceva anche il giornalista di” mode e tendenze” precursore anche in questo per quelli che avrebbero poi vissuto sul gossip quotidiano) sul suo tempo e sui personaggi importanti della letteratura e del mondo dell’ arte.
Viaggiò in America per una serie di conferenze che misero in risalto un’ altro degli aspetti che resero famoso Oscar Wilde: era un grande oratore per la grandezza di vocaboli che conoscenza, la capacità espositiva e il suo modo unico di sintetizzare. Sapeva esprimere chiaramente ogni suo pensiero e difficilmente risultava incomprensibili a qualcuno.
Aveva una eleganza inimitabile che si può riscontrare anche in tutte le sue opere.

Alcune opere di Oscar Wilde
Il Ritratto di Dorian Gray

L’opera che rappresenta meglio la scuola decadente inglese e l’avversione ai compromessi dell’epoca vittoriana, tra tradizione e progresso e tra umanitarismo sociale e predominio borghese, è Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde.
Il romanzo scritto da Wilde e uscito dapprima nella rivista Lippincott’s Monthly Magazine, nel 1890 e successivamente in volume, testimonia l’atteggiamento estetizzante dell’autore sia nell’arte sia nella vita.
La storia del protagonista che vuole rimanere giovane e del suo ritratto che invecchia, recando i segni della corruzione dell’animo, vuole essere un invito al culto della bellezza e una riflessione sulla centralità dell’arte, illustrati anche nei tre saggi: La decadenza della menzogna(1889), Il critico come artista(1890) e L’anima dell’uomo sotto il socialismo(1891).
Lord Wotton spinge Dorian al godimento intenso, alla ricerca dell’appagamento dei sensi e alla negazione di ogni freno morale che possa esserne di impedimento.
L’artista in ogni caso è un superuomo al di sopra del comune di intendere il bene e il male e a servizio del piacere.
L’artista è il creatore di cose belle: coloro che trovano significati brutti nelle cose belle sono corrotti senza essere seducenti; non esistono libri morali o libri immorali. I libri sono scritti bene e scritti male. E nulla più; ogni arte è del tutto inutile”.
Oscar Wilde tuttavia non nega l’esistenza del bene e del male e del castigo ed è per questo che il romanzo è la testimonianza di un inferno frutto dell’egoismo e del veleno del male che tutto distrugge.

Oscar Wilde

La Londra di Oscar Wilde

Da amante della bellezza quale era, la Londra di Oscar Wilde non poteva essere che quella fatta di zone alla moda; Mayfair allora come ora era meta di uomini come Oscar, alla ricerca perenne di uno style che potesse contraddistinguerlo e che in qualche modo fece scuola.
I negozi di St James street e Jermin Street erano i suoi preferiti.
Al n°19 di St James street per esempio acquistava le sigarette che faceva personalizzare col suo nome inciso. Sempre quì c’era il suo negozio di fiori preferito dove comprava i suoi originali garofani verdi da sistemare sulla giacca o i gigli bianchi e i girasoli da portare in teatro.
Quì c’era il St James Theatre dove furono rappresentate le prime di ” L’ importanza di chiamarsi Ernesto e “Il ventaglio di Lady Windermere“, opere di grande successo del nostro caro Oscar.
In zona c’ era il barbiere di fiducia dove ogni giorno si radeva ( in un periodo in cui andavano di moda barba, baffi e basettoni) e si faceva sistemare i lunghi capelli.
Sempre quì in 6 St Jame’s Street frequentava il negozio di cappelli meglio fornito di Londra, Lock Hatter &Co, ancora oggi meta di gentiluomini e gentil donne che amano l’ eleganza e il tocco di classe in più.

A Londra, Oscar Wilde ha vissuto in diverse case: nel 1879 abitava insieme all’ amico pittore Frank Miles al n° 13 di Salisbury Street. La casa, anche se malandata, era molto amata da Wilde che la chiamava la ” casa sul Tamigi” per via della bella vista che godeva sul fiume di Londra.
Più tardi, sempre con Miles che prestò però lo abbandono, si trasferi a Chelsea, al n° 44 di Tite Street.
Di seguito decide di trasferirsi al n° 9 di Charles Street dove rimase fino al matrimonio con Constance Lloyd, con la quale poi si spostò nuovamente a Tite Street, al numero 16 ( la targa oggi si trova al n° 34 di Tite Street).
Il matrimonio dei due fu celebrato il 29 maggio 1884 nella chiesa di Saint James Paddington.
La casa di Tite Street 16 era stata costruita per l’ occasione ma il ritardo nella consegna costrinse la coppia di novelli sposi ad arrangiarsi in qualche modo.
Wilde era notoriamente uno dalle mani bucate e spendeva spesso anche i soldi che non avena.
Questo causò a lui diversi guai e liti con creditori.
La casa era piuttosto grande per due persone, considerando che si sviluppava su 4 pini più seminterrato dove c’era la cucina. Era arredata con gusto e raffinatezza, con oggetti acquistati spesso senza disporre dei soldi necessari, quindi con ulteriori debiti.
La coppia ebbe 2 figli prima che il matrimonio iniziasse a traballare.
Frequenti erano le scappatelle di Oscar e sempre più spesso oggetto delle sue infatuazioni erano altri uomini, tra i quali Henry Marillier o il diciassettenne Robert Ross, Alfred Douglas e tanti altri.
Wilde violava in modo sempre più evidente e quasi sfacciato il “Criminal Law Amendment Act” del 1885, un emendamento che puniva fino ad un massimo di due anni di reclusione gli uomini che praticavano atti sessuali fra loro. Questo portò le conseguenze che abbiamo visto, dal processo al carcere, ma soprattutto a un decadimento reale, questo sì, della sua vita che prese la strada esattamente contraria alla bellezza sempre professata.

Fu allontanato da molti, abbandonato da ” amici” e dalla stessa moglie che lo amava e gli chiedeva di tornare da lui. Visse gran parte di quegli anni, tra l’ Italia e la Francia, in situazioni spesso di totale indigenza tra alti e bassi del suo stato umorale vicino spesso alla più totale depressione.
Gli ultimi anni della sua vita mostra una parvenza di pentimento per il male fatto ai suoi familiari a causa della sua condotta da lui stesso definita depravata.
Quando, malato da tempo, sente l’ approssimarsi della morte si avvicina alla fede chiedendo anche la presenza di un sacerdote; questo gli somministrò il battesimo condizionale, lo assolse dai suoi peccati e gli diede l’estrema unzione. Erano le 14:00 del 30 novembre del 1900 quando Oscar Wilde morì all’ età di 46 anni, a Parigi.
La sua tomba si trova nel cimitero monumentale di Pere Lachaise

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