Dal Galles al nuovo mondo. La rivoluzione poetica di Dylan Thomas
Poeta gallese e scrittore di prosa la cui opera è nota per esuberanza comica, cadenza rapsodica e pathos, Dylan Thomas divenne altresì famoso per la sua vita personale, scandita da sconsiderati attacchi di alcolismo, instabilità caratteriale ed euforia altalenante.
Nato a Swansea, nel Galles, il 27 ottobre 1914, gli fu imposto il nome di Dylan, il cosiddetto “figlio del mare” di The Mabinogion, una collezione di antiche leggende gallesi.
Thomas trascorse la sua infanzia nel Galles sudoccidentale.
Suo padre insegnava inglese al liceo di Swansea, che a tempo debito il ragazzo frequentò.
Poiché la madre di Dylan era la figlia di un contadino, possedeva una casa di campagna in cui trascorreva le vacanze.
La sua poesia Fern Hill (1946) ne descrive le intime gioie della natura.
Sebbene curasse la rivista scolastica, contribuendo ad essa con componimenti di poesia e prosa, Thomas non fu proprio uno studente modello in quanto intellettualmente pigro riguardo a qualsiasi argomento che non lo
riguardasse direttamente.
Tuttavia, la sua conoscenza pratica della poesia inglese fu vasta e profonda.
Iniziò a scrivere poesie in tenera età e gli studiosi hanno dimostrato che la maggior parte della sua produzione poetica era stata completata, almeno in forma embrionale, quando si trasferì a Londra all’età di 21 anni.
All’età di 16 anni lasciò la scuola per lavorare come giornalista al South Wales Evening Post.
Il primo libro di Thomas, 18 Poems, apparve nel 1934 e annunciava una voce sorprendentemente nuova e individuale, se non sempre comprensibile, nella poesia inglese.
Il suo stile originale fu ulteriormente affinato in Twenty-Five Poems (1936) e The Map of Love (1939).
L’opera di Thomas, nel suo impatto apertamente emotivo, la sua insistenza sull’importanza del suono e del ritmo, il suo primitivismo e le tensioni tra gli echi biblici e le immagini sessuali, deve più al suo background gallese che al gusto prevalente nella letteratura inglese per il cupo commento di introspezione sociale.
Qui sta la sua originalità. Le poesie scritte fino al 1939 riguardano correnti di sentimento introspettive, ossessive, sessuali e religiose.
Thomas sembra discutere retoricamente con se stesso sui temi del sesso e della morte, del peccato e della redenzione, dei processi naturali, della creazione e del decadimento.
La scrittura mostra un’energia prodigiosa, ma l’effetto finale è talvolta oscuro o diffuso.
Thomas fondamentalmente fece di Londra la sua casa per circa dieci anni a partire dal 1936 circa, diventando ben presto famoso nei circoli letterari.
Nel 1937 sposò Caitlin Macnamara, dalla quale ebbe due figli e una figlia.
I suoi tentativi di fare soldi con la British Broadcasting Corporation (BBC) e come sceneggiatore di film non furono sufficientemente remunerativi per sostenere la famiglia, che versava in uno stato di semi-povertà.
Scrisse sceneggiature di film durante la seconda guerra mondiale, essendo stato esonerato dal servizio militare a causa di una malformazione polmonare.
Sfortunatamente, era totalmente privo di ogni tipo di acume per gli affari.
Rimase molto indietro con le sue dichiarazioni dei redditi e i soldi che riuscì a guadagnare gli furono sottratti, alla fonte, dal British Exchequer.
Incominciò a bere pesantemente e a chiedere soldi in prestito da amici più ricchi. Tuttavia, continuò a lavorare, anche se nella sua maturità la composizione delle sue poesie divenne un’attività sempre più lenta e scrupolosa.
Dylan Thomas, opere e poesie di un grande poeta del ‘900
Le poesie raccolte in Deaths and Entrances (1946) mostrano una maggiore lucidità e confermano Thomas come poeta religioso.
L’opera rivela un progresso in termini di pathos cosmico e di comprensione umana dovuto, in parte, all’impatto
della seconda guerra mondiale e alla profonda armonia tra il poeta e il suo ambiente gallese, poiché scritta in uno stato d’animo di riconciliazione e accettazione.
Dylan adotta spesso un tono bardico ed è un vero romantico nel rivendicare una funzione alta, quasi sacerdotale per il poeta.
Fa anche ampio uso del mito e del simbolismo cristiano e spesso fa vibrare le sue poesie delle note di antichi rituali e di veri e propri incantesimi.
La ricreazione dell’esperienza dell’infanzia produce una poesia visionaria e mistica in cui i paesaggi della giovinezza e dell’infanzia assumono la santità del primo Eden (Poem in October, Fern Hill); per Dylan Thomas, l’infanzia, con i suoi accenni di immortalità, è uno stato di innocenza e di grazia.
Ma la cadenza rapsodica e la musica del verso successivo derivano da una complessa disciplina tecnica, così che l’assorbimento di Thomas nella sua arte produce armonie verbali che sono uniche nella poesia inglese.
Nel frattempo l’atmosfera londinese diventava sempre più pericolosa e poco congeniale sia per Thomas che per sua moglie.
Già nel 1946 meditava di emigrare negli Stati Uniti e nel 1947 ebbe quello che sembrerebbe un esaurimento nervoso ma rifiutò l’assistenza psichiatrica.Si trasferì a Oxford, dove gli fu dato un cottage dall’illustre storico A.J.P. Taylor.
I suoi viaggi a Londra, tuttavia, principalmente in connessione con il suo lavoro per la BBC, furono estenuanti, e sempre più caratterizzati dai deliri alcolici.
Nel 1949 la moglie di Taylor finanziò l’acquisto di un cottage, la Boat House, Laugharne e i Thomas tornarono in Galles. L’anno successivo fu organizzato il suo primo tour americano, e per un po’ sembrò che si fosse arrivati ad un felice compromesso tra il lavoro americano e la tranquillità gallese.
Le opere in prosa che Thomas scrisse furono inscindibilmente legate al suo sviluppo come poeta.
I suoi primi racconti, inclusi in The Map of Love e A Prospect of the Sea (1955), sono un sottoprodotto della prima poesia.
Ma in Portrait of the Artist as a Young Dog (1940), i paesaggi gallesi semi-mitici delle prime storie sono sostituiti da scene osservate in modo realistico e umoristico.
La crescente consapevolezza di un poeta di se stesso, della reale serietà nascosta dietro la sua maschera di commedia e del mondo che lo circonda è presentata con quella caratteristica miscela di umorismo e pathos a cui in seguito viene data una così vivace espressione nel suo “gioco per voci”, Under Milk Wood (1954).
Questa commedia, che evoca la vita degli abitanti di una piccola città gallese, mostra i pieni poteri di Thomas come artista nella commedia; è riccamente fantasioso nel linguaggio, drammatico nella caratterizzazione e fertile nell’invenzione comica.
Under Milk Wood fu presentata al Poetry Center di New York City nel 1953 e la sua versione finale fu trasmessa dalla BBC nel 1954.
Nel 1952 Thomas pubblicò Collected Poems, che mostrava l’intuizione più profonda e la superba maestria di un poeta inglese maturo del ventesimo secolo.
Il volume fu un successo immediato su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma, a causa dell’insistenza dell’Agenzia delle Entrate, le sue difficoltà economiche persistevano.
Thomas continuò ad affrontare i suoi estenuanti tour americani indulgendo in spericolati attacchi di alcolismo. C’erano fin troppe persone che sembravano aver tratto piacere dal far ubriacare il famoso poeta.
La sua personale disperazione aumentò; il suo matrimonio era in pericolo; e alla fine, mentre si trovava a New York City e lontano dalla sua casa gallese, morì il 9 novembre 1953.
Sebbene l’autopsia indicò la polmonite come la principale causa di morte, molti credettero che fosse legata all’alcol, perché Thomas si trovò coinvolto in una “orgia” alcolica prima della partenza.
Successivamente, è stato rivelato che nelle ore prima del suo trasferimento in ospedale, Thomas, che aveva lamentato difficoltà respiratorie, ricevette diverse dosi di morfina da un medico personale.
È possibile che il farmaco abbia colpito fatalmente il suo sistema respiratorio già compromesso, causando poi un’edema cerebrale.
Gli omaggi, i riferimenti e le citazioni a Dylan Thomas sono infiniti.
Abbiamo cercato di condensarli in questo breve excursus tratto da Wikipedia.
Si dice che Robert Allen Zimmerman si ispirò a Dylan Thomas quando nel 1961 adottò il nome d’arte Bob Dylan. Il cantante ha sempre negato che ci fosse un nesso col nome del poeta, sostenendo che fosse un omaggio a suo zio Dillon, ma nell’autobiografia Chronicles del 2005 ha riconosciuto questa fonte d’ispirazione.
Nel 1986 lo scrittore Tiziano Sclavi diede il nome di Dylan Dog al personaggio dei suoi fumetti in omaggio al poeta gallese.
Il libro Adventures in the Skin Trade ha ispirato i Duran Duran per il singolo Skin Trade pubblicato nel 1987.
Dal 1995 Man and Myth (L’Uomo e il Mito), la mostra permanente realizzata presso il Dylan Thomas Centre di Swansea, costituisce la più ricca e accreditata raccolta di documenti sulla vita e l’opera dello scrittore.
Nel 2008 viene girato un film che racconta parte della sua vita: The Edge of Love, con Cillian Murphy, Matthew Rhys, Keira Knightley e Sienna Miller.
Nel film Interstellar (regia di Christopher Nolan) viene citata più volte dal Professor Brand (Michael Caine) la poesia “Do not go gentle into that good night” (Non andartene, docile, in quella buona notte).
La stessa “Do not go gentle into that good night” viene citata più volte anche dalla protagonista del libro Matched di Ally Condie, Cassia.
“Do not go gentle into that good night” ha ispirato il brano “Do not go gentle” contenuto nell’album folk “American Dream” delle Rainbow Girls, uscito nel 2017.
And death shall have no dominion è citata nel film Solaris con George Clooney per la regia di Steven Soderbergh.
Una voce fuoricampo declama la prima strofa di And death shall have no dominion all’inizio del film Omega doom.
Il disco “Words for the Dying” del 1989 di John Cale presenta alcuni brani che sono la trasposizione in musica di alcune poesie di Thomas (“There was a Saviour”, “On a Wedding Anniversary”, “Lie Still, Sleep Becalmed”, “Do Not Go Gentle Into That Good Night”).
La frase “Do not go gentle into that good night” è usata come titolo e viene citata nella Serie TV Shameless nella puntata 6 della stagione 11.
La poesia “E la morte non avrà più dominio” (And death shall have no dominion) è citata nel romanzo Sempre tornare Mondadori di Daniele Mencarelli
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