Horatio Nelson, uno dei più grandi personaggi storici di Londra e dell’ Inghilterra
Horatio Nelson è il più famoso ammiraglio della storia inglese e questo perché ha sconfitto per mare la tanta odiata Francia e quindi, anche se solo indirettamente, Napoleone, incubo di generazioni di inglesi.
Infatti ancora oggi in Inghilterra è l’eroe più amato e celebrato (ma anche molto discusso a causa del ruolo che ha avuto nell’orribile repressione seguita alla fine della Repubblica Partenopea nel 1799.)
Per questo Horatio Nelson è ricordato nel cuore di Londra, con la statua in pietra in cima alla colonna di 40 mt a Trafalgar square, piazza che prende il nome proprio dalla Battaglia in cui Nelson sconfisse i francesi nel 1805.
La vita Avventurosa di Horatio Nelson
Horatio Nelson nasce a Burnham Thorpe nel Norfolk in Inghilterra il 29 settembre 1758.
Sesto di dieci figli, il padre era il reverendo Edmund Nelson e la madre era la pronipote di Sir Walpole, Primo Ministro del Parlamento Inglese. (abbiamo parlato del figlio di questo, Horace Walpole).
La madre muore quando lui ha solo 9 anni; nel 1770 all’età di 12 anni si arruola nella marina militare inglese.
La sua carriera militare vera e propria inizia nel 1771 quando si imbarca sulla nave comandata dal capitano Maurice Suckling (zio materno), come marinaio semplice e timoniere.
Poco tempo dopo viene nominato guardiamarina e da quel momento in poi inizia ufficialmente la sua carriera militare.
Siamo negli anni della rivoluzione americana a Nelson naviga da ufficiale nelle acque agitate della Giamaica e delle Antille, dove frequenti erano le incursioni dei ribelli americani che nel frattempo avevano avuto ragione degli inglese anche grazie all’ aiuto della sempre presente nemica Francia capitanata dal generale La Fayette.
Strategiche da un punto di vista commerciale erano quindi rimaste le tante isole ancora governate dagli inglesi.
In una di queste, nell’ Isola di Nives, l’allora ventiseienne Horatio conosce e sposa nel 1787, la nipote di Mr Herbert, presidente del consiglio del posto. La moglie si chiamava Fanny Nisbet.
Non fu mai un grande amore e la passione iniziale, se mai c’è stata, svanì quasi subito, dopo il rientro in Inghilterra.
Per ben 5 anni Nelson, anche in seguito al suo atteggiamento troppo intransigente tenuto nelle isole, dove a tutti i costi volle ripristinare l’ordine e la legge, spesso infranta dagli stessi inglesi oltre che dai locali e dagli americani, rimase in attesa di un incarico che non arrivava mai.
Horatio Nelson era un uomo d’ azione e non poteva starsene comodamente a casa senza fremere per una nuova avventura sui mari. Era una testa calda ma sicuramente il più preparato comandante inglese in quegli anni di lotta contro la Francia.
La chiamata arriva proprio nel 1793, il 1° febbraio, quando ufficialmente fu dichiarata guerra all’ acerrima nemica.
Gli venne affidato il comando dell’ Agamemnon, nave da guerra con 64 cannoni.
Al comando del Comandante della flotta inglese, l’ ammiraglio Hood, hanno il compito di conquistare Tolone e le navi francesi presenti.
Con l’ aiuto della Spagna , il compito venne portato a termine con sufficiente facilità, fino a quando, un ufficiale francese all’ ora sconosciuto, Napoleone, appena ventiquattrenne, non guido l’ esercito francese a riconquistare l’ importante porto sul mediterraneo.
Nelson era stato inviato a Napoli, per chiedere aiuto di uomini e mezzi a Ferdinando di Borbone.
Nonostante 6000 napoletani, le navi inglesi, gli spagnoli e realisti francesi, la comitiva forse troppo disomogenea, venne sconfitta e costretta alla ritirata via mare.
Lo scontro era solo rimandato, così come la vittoria finale sui mari.
Il 14 febbraio 1797 la sua carriera ha una svolta, precisamente quando diserta gli ordini del suo capitano, chiudendo il passaggio alla flotta spagnola ed attaccando due navi nemiche. Grazie a queste azioni Horatio Nelson diventa nella battaglia di Cape St. Vincent, l’ artefice principale della vittoria inglese, mostrando a tutti il suo vero coraggio e la sua inclinazione nelle azioni al limite del pericolo.
Nell’aprile del 1797 quindi Nelson viene nominato commodoro, una carica che ha le stesse responsabilità di un ammiraglio.
Durante la partecipazione alla battaglia per conquistare Tenerife, Nelson viene colpito al braccio destro subendo la rottura dell’omero in più parti e la conseguente amputazione dello stesso, pare senza una adeguata anestesia.
Nella battaglia di Calvi, nel 1793, aveva già perso l’ occhio destro.
Il 1° agosto 1798 nella famosissima battaglia del Nilo, Nelson vince sui francesi dell’ ammiraglio Francois Brueys , distruggendo la sua flotta e la mitica nave ammiraglia Orient, dotata di 120 cannoni; Le doti di grande stratega dei mari vennero alla luce proprio in questa battaglia che segnò la fine alle ambizioni di Napoleone di conquistare il mediterraneo e lo scettro del commercio mondiale, costringendolo a ritornare in Francia, per evitare che la flotta inglese lo catturi.
Grazie a questa vittoria Horatio Nelson (aveva qui 40 anni) viene nominato Barone del Nilo ( avrebbe preferito di gran lunga una contea in patria)
Nelson subito inizia una nuova impresa; deve proteggere la Famiglia Reale napoletana dall’invasione francese e deve riuscire a conquistare definitivamente il cuore della bella Emma Hamilton, ( Emma Lyon) moglie di Sir William Hamilton, molto più vecchio di lei, e ambasciatore inglese a Napoli; Horatio aveva conosciuto Emma nel suo primo viaggio a Napoli e subito se ne innamorò.
La Storia d Amore tra Horatio Nelson e Emma Hamilton
Emma Hamilton era molto bella e grazie a questa sua leggendaria bellezza, al suo modo di fare, alla sua fantasia nel lanciare mode e tendenze, al suo grande fascino, era riuscita, nonostante provenisse da un basso livello sociale e avesse addirittura conosciuto i bordelli di Londra, a frequentare ambienti aristocratici grazie alle numerose amicizie e ai tanti amanti. L’ incontro con Nelson fu anche per lei un fulmine a ciel sereno che cambio per sempre la sua vita.
Horatio manteneva alto il suo carisma, nonostante a soli 40 anni fosse ormai brutto, sdentato, senza un braccio e con un solo occhio. Il fascino del grande condottiero era più che sufficiente per attirare anche donne della bellezza di Emma. Scorta i Reali in fuga da Napoli, Ferdinando di Borbone e Maria Carolina (sorella di Maria Antonietta, regina di Francia, che presto verrà decapitata) fino a Palermo, ospiti di Hamilton.
Nelson è sempre stato un monarchico convinto e ha sempre odiato i repubblicani e tutto ciò che rappresentavo. Vedeva ogni forma di ribellione alla monarchia e al potere costituito come un tradimento punibile con la morte.
Per questo ebbe un ruolo decisivo nel far uccidere 140 “ribelli”, menti illuminate della Napoli bene che avevano osato ribellarsi al Re. E questo nonostante la resa in cambio di una amnistia. Promessa non mantenuta e grande macchia nella storia di Nelson, fatta di vittorie, di amor patrio, di intelligenza tattica, di forte conoscenza del nemico e del proprio equipaggio, di grande coraggio…ma anche di gesti crudeli in nome della Monarchia, nonostante la sua profonda fede e religiosità.
Una vita contraddittoria in molti casi sacrificata interamente per la patria e addolcita e forse resa meno rigida dall’ amore vissuto per Emma Hamilton.
Durante la permanenza a Napoli, Horatio Nelson e Emma vivono la loro relazione alla luce del sole; dall’ unione dei due nasce una bambina chiamata Horatia.
La storia d’ Amore tra i due rimane nei secoli come una delle più belle vicende d’ amore mai narrate, per la sua intensità e per la tragedia finale che la caratterizza.
Altra macchia nella carriera di Nelson si riscontra nel 1801 quando partecipa alla battaglia di Copenaghen, una battaglia in cui gli inglesi sperano di spezzare la neutralità della Danimarca, della Russia e della Svezia. Nelson diventa il principale responsabile del feroce bombardamento della capitale danese, disobbedendo all’ordine di cessare il fuoco. Nonostante ciò grazie al successo ottenuto, diventa comandante in capo.
La battaglia che lo renderà famoso e ricordato per sempre dalla storia, è la battaglia di Trafalgar nel 1805.
Sulla sua nave, la leggendaria Victory, armata con 100 cannoni, e al comando di una flotta di 23 navi da guerra, Nelson issa la frase diventata celebre “England expects that every man will do his duty” (L’Inghilterra si aspetta che ognuno compia il proprio dovere). La vittoria di questa battaglia conclude in maniera definitiva il duello secolare anglo-francese, per quanto riguarda il controllo degli oceani, infatti Napoleone rinuncia definitivamente ad invadere la Gran Bretagna; gli inglesi dopo Trafalgar diventano i padroni assoluti dei mari, fino alla Prima Guerra Mondiale.
Nelson si supera, proponendo una strategia d’ attacco mai vista prima e che solo uno come lui avrebbe potuto portare a termine con la vittoria. Si tratta infatti di un attacco non frontale portato con tutte le navi in linea come si usava, ma di un comando decentrato con operazioni autonome di ciascun comandante di nave che avrebbe affrontato solo parte delle navi nemiche. Tutto dipendeva poi dalla intesa con il restante della flotta e dal carisma del comandante in capo.
La flotta Franco-spagnola era comandata dall’ ammiraglio Villneuve sulla sulla sua 3 ponti Bucentaure.
La battaglia dura 5 ore di micidiali cannonate. L’ abilità di Nelson e l’affiatamento con i suoi comandanti permise agli inglesi di limitare le perdite a soli 450 uomini. L’armata franco-spagnola subì una schiacciante sconfitta lasciando sul campo ben 7000 uomini tra morti e feriti e la distruzione di buona parte della flotta.
Ma Nelson si dovrà accontentare della gloria e di passare alla storia come colui che ha sconfitto la Francia e Napoleone, dando all’ Inghilterra il dominio incontrastato sui mari di tutto il Mondo.
La Tragica fine di Horatio Nelson e la sua amata Emma
Infatti durante la battaglia Horatio Nelson viene colpito alla spalla sinistra da un proiettile, che gli perfora i polmoni arrivando alla base della colonna vertebrale. Un cecchino francese, a bordo della nave Redoutable, a 20 mt di distanza, prende di mira il comandante, ben visibile sul ponte della sua nave e riconoscibile anche grazie alle tante medaglie che usava portare sulla sua divisa più sgargiante.
Il suo orgoglio lo aveva tradito e probabilmente ne aveva determinato la morte.
Il 21 ottobre del 1805 Horatio Nelson muore, dopo poche ore di agonia.
Prima di morire, però, non aveva dimenticato i suoi valori, aveva pregato inginocchiato e aveva scritto una lettera indirizzata alla marina inglese nella quale chiedeva di proteggere, in caso di avversità, i suoi grandi amori, Emma Hamilton e la figlia Horatia.
L’ Inghilterra non diede seguito al suo “testamento”, (così come in parte fece il fratello) e abbandona la famiglia di Horatio.
Emma si trovò subito in difficoltà economiche, avendo speso gran parte dei risparmi nel mantenimento di Merton Place, la casa di campagna acquistata da Horatio; non avendo nulla di suo con cui mantenersi presto si troverà ad affrontare difficoltà insormontabili. Trova “sollievo” nel gioco d’ azzardo e nell’ alcool e pian piano, col sfiorire veloce della sua bellezza, perde tutto fino a finire in prigione per debiti.
Come aveva scritto in una lettera, la sua vita non aveva più significato e auspicava una morte veloce per raggiungere il suo amato Horatio. Verrà accontentata. Morirà a Calais il 15 gennaio 1815, all’ età di 50 anni, in miseria e alcolizzata.
Quello stesso anno, 1815, il 18 giugno, un altro eroe inglese, Wellington sconfisse a Waterloo, a pochi km da Bruxelles, il grande nemico Napoleone.
Una grande storia d’ amore degna di essere raccontata nella rappresentazione di un personaggio storico importante, in grado di compiere grandi imprese ma anche di macchiarsi di atti vili e meschini.
Probabilmente era un uomo di un tempo in cui la vita valeva ancor meno di quanto possa valere oggi.
Il proiettile che ha colpito l’ ammiraglio è stato tolto dal suo corpo ed è ancora oggi esposto nel castello di Windsor;
Di Trafalgar Square che commemora la battaglia finale ne abbiamo già parlato, così come della statua di Horatio che si trova a sud della stessa piazza.
Molto interessante, per chi ama la storia della marina inglese e le vicende dei suoi più grandi comandanti, è il museo marittimo di Greenwich. (National Maritime Museum)
Qui si possono trovare oggetti relativi alla vita del comandante inglese, e tra questi la divisa indossata nella battaglia di Trafalgar, col buco del proiettile che ne causò la morte; alcuni oggetti di Emma Hamilton e altre cose interessanti
Di recente la notizia che sarebbe stata ritrovata in mare la sciabola di Horatio Nelson
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