La Mary Rose: Storia, Tragedia e Scoperte Straordinarie
La Mary Rose è una delle navi più iconiche della storia britannica, un simbolo del potere Tudor, tragicamente affondata nel 1545 e riportata alla luce nel XX secolo. La sua storia unisce gloria, mistero e un viaggio nel passato che ancora oggi affascina milioni di persone.
La Mary Rose fu costruita tra il 1510 e il 1511 nei cantieri navali di Portsmouth, voluta da Enrico VIII per rafforzare la sua flotta navale. Con i suoi 38 metri di lunghezza e 500 tonnellate di stazza, la nave era all’avanguardia per l’epoca, dotata di 91 cannoni e progettata per ospitare oltre 400 uomini tra marinai, soldati e ufficiali.
Il nome “Mary Rose” potrebbe essere un omaggio a Maria Tudor, sorella del re, o alla Vergine Maria, combinato con il simbolo della rosa Tudor.
I Primi Anni di Servizio della Mary Rose (1512-1528)
La Mary Rose servì per oltre tre decenni nella flotta reale, distinguendosi in numerose campagne navali:
1512: Partecipò alla guerra contro la Francia, dimostrando la sua potenza di fuoco durante la battaglia di Saint-Malo.
Fu una delle prime navi capaci di sparare con cannoni montati sui fianchi, un design rivoluzionario per l’epoca.
Nel corso degli anni, la nave fu aggiornata e mantenuta in perfette condizioni per affrontare nuove battaglie, rimanendo un pilastro della flotta Tudor.
La Battaglia Finale: Il Naufragio del 1545
Il 19 luglio 1545, durante una battaglia contro la flotta francese nel canale del Solent, la Mary Rose affrontò il suo tragico destino:
I Francesi tentarono un’invasione, e la Mary Rose, in prima linea, rappresentava il baluardo difensivo della costa inglese.
Durante una manovra, la nave si inclinò, probabilmente a causa del vento o del sovraccarico di uomini e armi.
Con le finestre dei cannoni aperte, l’acqua cominciò a entrare, facendola affondare in pochi minuti.
Dei circa 500 uomini a bordo, solo una trentina sopravvissero. Le cause esatte dell’affondamento rimangono un mistero.
Il Silenzio del Mare (1545-1982)
Dopo l’affondamento, la Mary Rose giacque sul fondo del mare per oltre quattro secoli.
Il fango del Solent contribuì a preservare gran parte del relitto, rendendolo una vera e propria capsula del tempo del XVI secolo.
La Riscoperta e il Recupero della Mary Rose (1971-1982)
La nave fu riscoperta nel 1971 grazie al subacqueo Alexander McKee, che utilizzò tecniche sonar per localizzarla.
L’11 ottobre 1982, la Mary Rose fu sollevata dal mare in una spettacolare operazione archeologica trasmessa in diretta TV.
Oltre 19.000 manufatti furono recuperati, fornendo una visione unica della vita a bordo nel XVI secolo.
I Tesori della Mary Rose
Gli oggetti ritrovati a bordo rivelano dettagli straordinari sulla vita dell’equipaggio e le tecnologie dell’epoca. Ecco alcuni esempi:
Armamenti: Cannoni in bronzo e ferro, palle di cannone, spade e pugnali, molti dei quali decorati.
Strumenti di navigazione: Compassi, astrolabi e bussole innovative per il tempo.
Oggetti personali: Scarpe, pettini decorati, gioielli e stoviglie in legno e metallo.
Strumenti di lavoro: Attrezzi da carpentiere, strumenti chirurgici e attrezzi per la manutenzione della nave.
Strumenti musicali: Flauti e tamburi, che suggeriscono come la musica fosse una parte importante della vita in mare.
Oggetti religiosi: Rosari, croci e medaglie raffiguranti santi.
Oggi, i resti della Mary Rose sono custoditi al Mary Rose Museum di Portsmouth, dove migliaia di visitatori ogni anno possono ammirare il relitto e i suoi reperti. La nave rappresenta un simbolo del genio, del coraggio e della tragedia della storia navale britannica.
La Mary Rose non è solo una nave. È un ponte tra passato e presente, un ricordo tangibile della potenza Tudor e della fragilità umana. La sua storia ci insegna che, anche dopo secoli, ciò che è perduto può essere ritrovato, portando con sé un’eredità di conoscenza e stupore.
La Maledizione e il Mistero della Mary Rose: Fantasia e Leggenda
Il mare ha sempre avuto i suoi segreti. E uno dei più oscuri e affascinanti è quello della Mary Rose, la nave di Enrico VIII. Una leggenda dice che non fu solo una battaglia a condurla sul fondo del mare, ma una maledizione, un tradimento e, forse, uno spettro che ancora oggi protegge i suoi segreti…
Era l’estate del 1545, e la Mary Rose si preparava a salpare verso la gloria.
I marinai lavoravano freneticamente sul ponte, mentre il capitano Sir George Carew scrutava l’orizzonte con occhi pieni di preoccupazione.
C’era qualcosa di strano quel giorno: il vento soffiava irregolare, e un silenzio inquietante avvolgeva la nave.
Tra l’equipaggio circolavano mormorii di una maledizione.
Una vecchia profezia, raccontata da un marinaio durante i turni di notte, diceva che la nave sarebbe stata affondata non dai cannoni nemici, ma dalla sua stessa ciurma.
Si parlava di un traditore a bordo, qualcuno che avrebbe sacrificato tutti per sete di vendetta contro il re.
Quella notte, un marinaio giurò di aver visto una figura bianca camminare lungo il ponte.
Era una donna dai lunghi capelli, che cantava una canzone triste in una lingua sconosciuta.
I più coraggiosi cercarono di seguirla, ma lei scomparve nel nulla.
“È la Dama in Bianco,” sussurrarono. “È il presagio della fine.”
Il giorno della battaglia, il sole splendeva alto mentre la Mary Rose affrontava la flotta francese.
I cannoni tuonavano, e sembrava che la vittoria fosse vicina.
Ma proprio in quel momento, una folata di vento improvvisa fece inclinare la nave. Le acque si riversarono a bordo, e il peso dei cannoni la trascinò verso il fondo. Sir George Carew, il capitano, si rifiutò di abbandonare il ponte e affondò con la sua nave, gridando: “Proteggete il segreto a tutti i costi!”
Secoli dopo, quando i subacquei riportarono alla luce la Mary Rose, iniziarono a circolare storie inquietanti.
Uno di loro raccontò di aver sentito una voce sott’acqua che sussurrava: “Non è tuo , non prenderlo.”
Alcuni videro strane ombre muoversi attorno al relitto, come se lo spirito del capitano stesse ancora vegliando sul tesoro nascosto della nave.
Ma il mistero più grande fu un diario ritrovato in un forziere, conservato intatto dal fango del fondo marino. Le pagine, scritte dal capitano stesso, raccontavano di un intrigo a corte e di un tesoro segreto che la Mary Rose trasportava.
Il diario si interrompeva bruscamente con queste parole:
“Chiunque legga questo, sappia che il mare non dimentica mai. E nemmeno io.”
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