Breve storia del British Museum
Il British museum è stato fondato grazie a sir Hans Sloane (1660-1753), medico e scienziato, che ha donato alla Nazione le sue immense collezioni ( + di 71.000 oggetti ).
Il 7 giugno 1753 Giorgio II dava il suo assenso formale alla legge che creava il British Museum, il 1° museo pubblico al Mondo. L’atto di fondazione univa due biblioteche alla iniziale collezione di Sloane: la Cottonian Library, di Sir Robert Bruce Cotton dell’età elisabettiana, una inestimabile collezione di manoscritti medievali e la biblioteca Harleiana dei conti di Oxford, ricca di manoscritti, di statuti e di pergamene a cui veniva poi aggiunta nel 1757 la Royal Library. Queste quattro “collezioni fondative” includevano molti libri preziosi ora trasferiti presso la British Library.
Il British Museum ospita sei milioni di oggetti che rappresentano la storia e la cultura materiale dell’umanità dalle origini ad oggi ed è visitato da più di 6 milioni di persone all’ anno.
Racchiude collezioni fra le più prestigiose del mondo di arte egizia, assira, babilonese, greca, romana, del sud e del sud-est asiatico, cinese e del Medioevo europeo.
Per la mancanza di spazio, molti di questi oggetti si trovano ammassati negli scantinati.
Nel 1757 Giorgio II faceva ufficialmente dono al museo dell’antica biblioteca reale (Old Royal Library) che comprendeva 12.000 volumi riunti a partire dall’epoca dei Tudor.
Per poter accogliere collezioni così ampie e così ricche, si è dovuto cercare un edificio degno di tanta grazia e organizzare una lotteria per raccogliere la somma di 21.000 sterline necessaria all’acquisto della “Montague House“. Questa residenza era stata costruita nel 1675 per il duca di Montague, ambasciatore presso la corte di Luigi XIV.
Il 15 gennaio 1759, dopo le necessarie modifiche, il British Museum viene aperto al pubblico e ben presto la frequentazione raggiunge i 10.000 visitatori.
Tuttavia le collezioni erano presentate alla meglio e senza informazioni: giraffe imbalsamate, ritratti, fossili, manoscritti, libri, piante essicate, busti in marmo, monete, ceramiche, Buddha disposti alla rinfusa su uno sfondo di affreschi storici e di soffitti in gesso. Gobbett definiva il museo come un “negozio di vecchie curiosità”.
All’inizio del XIX secolo aumenta l’interesse per le collezioni greche, romane, egizie.
Re Giorgio III presenta la stele di Rosetta, chiave per la comprensione della scrittura geroglifica.
Il museo acquisisce la colossale statua di Ramesse II, i fregi del Tempio di Apollo Epicurio.
Nel 1824 l’architetto Robert Smirke viene scelto per progettare un edificio destinato a sostituire Montague House, che si stava deteriorando e che non offriva più lo spazio necessario per la presentazione di tutte le collezioni.
Il nuovo British Museum, con una facciata neoclassica ornata da un grande portico, fu terminato oltre 20 anni più tardi.
La sala di lettura circolare, pensata per contenere un milione di volumi , viene aperta nel 1857, l’ala Edoardo VII nel 1914 e le gallerie greche, dette “Duveen”, nel 1938.
Nel 1978 viene ristrutturata un’altra sezione all’interno dello spazio rimanente e nel 1991 viene aggiunto un piano alle Duveen Galleries.
Antonio Panizzi, carbonaro rifugiato a Londra, ricordato come il secondo fondatore del British Museum, viene nominato conservatore delle stampe nel 1837 ed in seguito direttore nel 1856.
Panizzi fa della biblioteca un luogo aperto, senza alcuna discriminazione.
Poichè le sale diventavano troppo esigue per accogliere tutti i lettori, Panizzi, in collaborazione con Sidney Smirke, fratello minore di Robert Smirke, progetta l’attuale sala di lettura creata coprendo il cortile interno con una vasta cupola.
Questa sala può ospitare 400 lettori e possiede 34 Km di scaffalature con 1.300.000 libri.
L’altra grande realizzazione di Panizzi, forse meno spettacolare ma più utile, è la compilazione del catalogo della biblioteca. L’attività archeologica e le acquisizioni iniziate già nel 1840 con la spedizione di scavi all’estero (la scoperta del mausoleo di Alicarnasso, una delle Sette meraviglie del mondo antico; la biblioteca di tavolette cuneiformi di Sardanapalo; la stele di Rosetta, un frammento di una lastra in basalto nero di circa due metri) proseguono.
Nel 1892 il museo partecipa alla creazione dell’indipendente “Egypt Exploration Fund”, la prima istituzione britannica dedicata allo studio dell’egittologia. Seguono gli scavi a Cipro.
Nel 1923 il British Museum ospita più di un milione di visitatori. Nel 1939, causa l’imminente seconda guerra mondiale, le sculture del Partenone e le collezioni più preziose vengono riposte in luoghi più sicuri. A fine guerra le collezioni ritornano al museo, ristrutturato dopo i bombardamenti su Londra. Nel 1953 il museo celebra il bicentenario a cui seguono molti cambiamenti.
Nel 1972 un Atto Parlamentare approva la costruzione della British Library per contenere manoscritti e libri stampati presenti nel museo. Perciò nel British Museum rimangono i reperti storici, le monete e banconote antiche, le medaglie, i vari dipinti e le etnografie.
Nel 1998 sorge a St. Pancras la British Library e finalmente si ha lo spazio necessario per archiviare i libri.
Nel 2000 viene aperta la “Great Court” della regina Elisabetta II.
E’ un grande cortile quadrato al centro del museo, coperto da una grandiosa cupola di vetro, la più grande piazza coperta d’Europa. Al centro della Great Court vi è la sala di lettura, aperta gratuitamente al pubblico.
Questa sala prima faceva parte della British Library, appunto poi trasferita.
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