Avevo dieci anni quando ascoltai per la prima volta il brano Life in a Day. C’era qualcosa di paradossalmente ridicolo nel sound e nell’esecuzione del pezzo eppure non so neanch’io cosa del testo (studiavo dalle Suore Orsoline per cui, contrariamente alla maggior parte dei miei coetanei, “masticavo” già l’inglese) mi catturò profondamente.
Ero una “sorcina” e, se non ricordo male, quell’anno si cantava Il Carrozzone. Renato Zero mi aveva abituato ad esibizioni piuttosto fuori dall’ordinario eppure quei quattro ragazzi scozzesi, per quanto buffi e stravaganti, avevano reso il mio universo musicale dell’epoca (Alan Sorrenti, Bee Gees, Miguel Bosé, etc) improvvisamente provinciale ed inadeguato.
Se riuscirete ad ascoltare i primi album pubblicati da questa band formatasi nel 1977 a Glasgow assaporerete appieno l’evoluzione dal punk rock alla new wave attraverso brani come Citizen (Real to Real Cacophony – 1979), Today I Died Again (Empires and Dance – 1980), This Earth That You Walk Upon (Sons and Fascination – 1981), Promised You a Miracle (New Gold Dream – 1982) e Book of Brilliant Things (Sparkle in The Rain – 1984).
Peter Gabriel volle I Simple Minds come band di supporto per il suo tour nel 1980 impressionato dal carisma del cantante Jim Kerr e dall’album Empires and Dance.
Tuttavia, a mio parere, i brani che più rappresentano il gruppo (almeno nel decennio di cui mi occupo – non dimentichiamo che è ancora in attività) sono Alive and Kicking (Once Upon a Time – 1985) nonché il loro più grande successo in assoluto, il singolo Don’t You Forget About Me, colonna sonora dei miei più bei ricordi di gioventù.
Iniziarono, successivamente, ad impegnarsi pubblicamente in politica: l’ultimo album degli anni ’80 (Street Fighting Years – 1989) contiene, tra gli altri, il brano Mandela Day. ( di Luisa Volpicelli )
I Simple Minds ancora oggi fanno il tutto esaurito nei concerti in giro per il mondo, senza però mai raggiungere il successo da loro avuto negli anni ‘ 80 quando erano tra le band più seguite a livello mondiale. ( Tra il 2012 e il 2013 i Simple Minds si ritrovano a registrare brani nuovi presso gli studi della Real World di Peter Gabriel a Bath in preparazione anche del tour mondiale che dal 2013 fino al 2014 avrebbe toccato più di 30 tappe in tutto il mondo
Il gruppo è composto dal cantante Jim Kerr e del chitarrista Charlie Burchill che lo fondarono nel 1977 in Scozia a Glasgow, loro città natale, cui poi si aggiunsero Derek Forbes al basso, Mick MacNeil alle tastiere e Brian McGee alla batteria.
Pare presero il nome da una canzone di David Bowie, loro riferimento musicale.
Sotto alcuni degli album più famosi del gruppo.
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