Winston Churchill, l’ Uomo giusto al momento giusto
Nella Sua lunghissima vita (morì quasi novantunenne) tra un Avana e una coppa di champagne Pol Roger, tra un cognac invecchiato o un ottimo single malt, ebbe modo di rendere grandi servigi al Regno Unito.
E pure tanti guai. Nascendo nella famiglia dei Duchi Marlborough, ebbe ben poco dell’aristocratico fannullone dedito alla caccia e ai privilegi derivanti dalle rendite fondiarie della classista società britannica.
Irrequieto e forse dotato di un alto tasso tiroideo, sapeva di avere una personalità straripante ed un carisma fuori dal comune.
Ebbe una severa educazione militare che seppe alleviare col suo celebre, innato umorismo: mai fu un fanatico sostenitore della muffa che appesantiva la High Class.
Entrò giovanissimo in politica, associandosi ai Liberali.
Una specie di scandalo per un appartenente l’aristocrazia. Si spostò ai più congeniali Tories e fu ministro.
Come tale combinò non pochi guai, vedi la spedizione ai Dardanelli.
Ma sapeva che la sua ora più bella doveva ancora scoccare. Dopo quell’INUTILE STRAGE che fu la Grande Guerra, caddero sulla vecchia Europa inquietanti tenebre rosse e nere. Il vecchio equilibrio europeo non esisteva più.
Le Famiglie Reali europee, imparentate fra loro, avevano solo dimostrato di esser capaci di portare i loro litigi interni ad uno scontro fra Stati che frantumò l’Europa, togliendole non solo l’effimero primato dell’esser al “centro del mondo”, ma di poter testimoniare un’acquisizione piena del valore della Persona Umana, dei suoi Diritti Fondamentali, inseriti in un livello di vita culturale e sociale assicurate da un più diffuso benessere sconosciuto in precedenza. Mai nulla fu come prima.
La Belle Époque finì nei gas asfissianti. Il nazi-fascismo, specialmente dopo la crisi del ’29, dilagava nella stremata ed impoverita Europa, mietendo consensi ovunque: dalle Croci di Ferro rumene sino alle Camicie Nere inglesi di Oswald Mosley. A Est sorgeva un sole tinto del rosso più fosco e violento che abbagliò per generazioni milioni di individui traendoli in uno dei peggiori inganni mai inventati dall’Uomo.
Ci volle poco tempo per capire che l’Unione Sovietica di Stalin era peggiore e ben più crudele della perenne e feudale Russia zarista in mano ad un’oligarchia di mezzi nobili.
L’Orso Russo marciava calcando le orme degli stivaloni germanici.
Col trattato di Versaglia, la Francia specialmente umiliò e rovinò così tanto la Germania che le fragili strutture di Weimar non tennero. E dalla defunta Austria venne un IMBIANCHINO a decorare con l’orrore di una svastica all’incontrario il suolo d’Europa.
Le Democrazie non sapevano reagire, chiuse in una doppia paura: quella di Baffino e quella di Baffone.
E chiuse soprattutto dalla convinzione che cedendo e concedendo a Hitler ciò che pretendeva urlando per riunire i Germani in un Reich “millenario”, avrebbero scongiurato il dilagare del Bolscevismo.
Paura e privilegi da mantenere furono la politica estera delle Democrazie. In mezzo c’era il tonitruante ed ambizioso Cavaliere di Predappio che recitava la parte del “difensore della pace”, mentre quel perder tempo serviva solo a darne alla Germania per meglio organizzarsi all’assalto
La politica estera di “appeasement” di Halifax prima e poi quella dell’onesto Chamberlain col suo ombrello e col famoso foglio sventolato dopo il “Patto dei Quattro”, fu un marchiano errore scritto sul più celebre degli inutili “pezzi di carta”. Churchill capì da subito l’enorme pericolo rappresentato dal revanscismo tedesco nella versione del razzista Nazismo.
Disse: “Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra“. Così fu.
Con l’invasione del Benelux, la realistica Germania aggirò l’inutile LINEA MAGINOT e in un batter d’occhio la Francia cadde, con l’onta di dover firmare la resa sulla stessa carrozza ferroviaria dove Essa costrinse la Germania guglielmina a firmare la propria capitolazione.
Solo Charles de Gaulle, allora colonnello, capì per primo l’ottusità, l’orgoglio e la miopia della Classe Militare e del Governo della Terza Repubblica. Alla bella età di sessantacinque anni, Churchill, Primo Lord dell’Ammiragliato, fu invitato a costituire un Gabinetto.
La Gran Bretagna e l’Europa allora videro che un leone calmo e ruggente, un bull-dog che non molla la presa, sorgeva per difendere, senza retorica, le basi della nostra Civiltà.
L’insorgere e l’espandersi della barbarie e della logica che VINCE IL PIU’ FORTE non devono mai prevalere.
OGGI COME ALLORA! Quaranta giorni di continui, pesantissimi bombardamenti compiuti dai celebri Heinkel su Londra e altre città dell’Isola non piegarono lo spirito di resistenza e di reazione degli inglesi.
Sono rimasti leggendari gli scontri aerei tra gli Stukas e gli Spitfire.
La Germania nazista, pur superiore nella forza d’urto data dalla potenza delle sue armi e dalle capacità produttive e tecnologiche del suo sistema industriale, perse la BATTAGLIA D’INGHILTERRA.
Da quel giorno, s’incrinò il folle sogno dei criminali nazisti, mentre non cessavano nell’Europa continentale le deportazioni nei campi di concentramento, anticamera di quelli di sterminio.
Nel suo discorso d’insediamento, Churchill disse brevi, semplici e crude parole: “Posso solo promettervi sangue, sudore e lacrime!“. Mantenne la promessa. E la fermezza del suo ottimismo fu la giusta medicina che somministrò ai britannici.
Qui mi fermo, perché il resto lo conosciamo. Ma un’ultima cosa mi preme di dire, accennando solo di passaggio al secondo Governo -che guidò dal ’51 al ’55-, alla realistica e dura condanna della CORTINA DI FERRO proclamata a Fulton, o al tramonto sereno della sua vita, onusto di onorificenze e diplomi di laurea, vissuto tra un quadro e l’altro, un Premio Nobel per la Letteratura, le crociere sullo yacht di Onassis e la ricerca dei famosi “Diari di Mussolini”. Verso il termine della Seconda Guerra, nel Regno Unito ci furono le elezioni.
Churchill, il vincitore, colui che ridiede libertà all’Europa, perse.
I britannici lo mandarono a casa senza tanti complimenti, preferendogli lo “sconosciuto” laburista Clement Attlee. Sapete che disse il vecchio leone? “Un grande popolo ha il dovere dell’ingratitudine!“
( articolo di Marcello Tito Manganelli)
Vita di Winston_Churchill
Winston Churchill nasce a Blenheim Palace, presso Woodstock (Oxfordshire), il 30 novembre 1874 dall’americana Jennie Jerome, figlia del proprietario del New York Times e da Lord Randolph Churchill, figlio terzogenito di John Spencer-Churchill, VII duca di Marlborough.
Vista la sua origine intraprendere da subito studi adeguati nelle migliori scuole del Regno Unito, Studia prima ad Harrow e di seguito si iscrive alla Accademia Militare Reale di Sundhrust.
La sua passione negli anni giovanili era però la scrittura e divenne un ottimo giornalista corrispondente estero per diversi anni.
Anche la politica lo intriga e a soli 26 anni viene eletto parlamentare nel partito conservatore ( siamo nel 1900) per poi passare nel 1904 tra le file dei liberali, ricoprendo di seguito il ruolo di Ministro del Commercio dove spiccò per i suoi interventi a favore delle classi più bisognose.
Nel 1908 si sposò nella Chiesa di Saint Margaret a Westminster ( di fianco a Westminster Abbey ) con l’ amata Clementine Hozier con la quale ebbe 5 figli; nel 1909 si trasferirono nella casa di Eccleston Square, al numero 33.
Nel 1911 ricopre la carica di 1° Lord dell’ ammiragliato durante il quale riuscì a far approvare un importante piano di ammodernamento della marina militare britannica, allora minacciata dal sopravanzare di quella tedesca.
Fu protagonista nel bene e nel male durante gli anni della prima guerra mondiale, combattendo con il grado di maggiore dopo essere stato considerato prima responsabile della disfatta dei Dardanelli e di seguito riabilitato e nominato nuovamente ministro, questa volta ” dei Rifornimenti Militari” .
Dal 1919 al 1921 ricopre il ruolo di Segretario di Stato per la Guerra ( in questo periodo si batte, inascoltato, per cercare di intervenire militarmente nell’ intento di fermare la rivoluzione russa e il bolscevismo.)
Nel 1924 rientra nel partito conservatore, dopo 20 anni di militanza nel partito liberale.
Nel 1940, quando ormai aveva più di 60 anni, viene nominato primo ministro e avrà il compito di guidare la Gran Bretagna nella seconda guerra mondiale contro la Germania Nazista. ( vedi il Churchill Museum and Cabinet War Room )
I più lo conoscono proprio come colui che, insieme alle forze alleate, è riuscito a tenere testa e a sconfiggere Hitler, ma come si può vedere da questa breve biografia, Churchill è stato un personaggio di spicco della storia di Londra e della Gran Bretagna per tutta la prima metà del 1900.
Nel 1955 si ritira definitivamente dalla scena politica, dopo aver ricoperto ancora il ruolo di primo ministro nel 1951. ( all’ età di 77 anni)
Nel 1953 gli viene riconosciuto il premio Nobel per la Letteratura per il suo libro ” La seconda Guerra Mondiale” . Nel 1955 si ritira a vita privata e il 24 gennaio del 1965 muore.
Tutta Londra si fermò per i funerali di Stato celebrati nella Cattedrale di St Paul con la partecipazione di più di 300 mila persone
Guardate questo video che riprende i funerali e potrete capire quando fosse amato Winston Churchill dal popolo inglese che per sempre renderà grazie a uno dei personaggi più importanti della storia di tutti i tempi.
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