Itinerario a sud di Londra nella zona di Southwark
La zona di Southwark è piuttosto vasta ricoprendo per intero uno dei 32 borough di Londra.
Il nome significa “Fortezza del sud” e la zona si contende il primato con la City di zona più antica di Londra.
Proprio qui sono stati trovati dei resti di un accampamento romano.
Il quartiere, ricordiamo, è collegato con la parte nord del Tamigi dal London Bridge, per secoli, fino al 1750 unico ponte che univa la città.
Ai tempi dei Tudor e degli Stuart la zona ( Bankside) era una zona malfamata, piena di locali per il gioco d’ azzardo e di bordelli; questi erano in auge dai tempi dei romani, pur essendo illegali fino al 1161 quando vennero autorizzati con decreto reale per essere nuovamente chiusi sotto Enrico VIII.
In questa zona si facevano convergere tutte le prostitute della città e questo, in quei tempi, era una grande “attrattiva” per poveri e ricchi, laici e religiosi.
Molti di questi bordelli erano “gestiti” proprio dal vescovo di Winchester (lungo il percorso troviamo le rovine del suo Palazzo).
A testimonianza della massiccia presenza di prostitute, oggi è rimasto, in Red Cros way, l’ Ossario di Crossbones, il cimitero delle prostitute.
Si calcola che in questi terreni, oggi deposito di mezzi pubblici, ci siamo sepolte non meno di 15.000 persone, la maggior parte delle quali proprio prostitute, allora conosciute col sopranome di Winchester Geese, le oche di Winchester.
Sempre in Redcross Way, ci sono delle interessanti abitazioni (cottage) volute da Octavia Hill, fondatrice del National Trast , per ospitare i poveri lavoratori di una vicina fabbrica di pietre
Bankside accoglieva i teatri nel 1600, vietati nella City per motivi religiosi ( Secondo la chiesa avrebbero contribuito ad aumentare le occasioni di peccato).
Nel periodo di Giacomo I qui c’erano ben 4 teatri famosi: In ordine di costruzione, lo Swan, il teatro che vedeva Christopher Marlowe come protagonista, eretto nel 1587; il Rose in Park street ( sono rimaste solo le fondamenta) costruito nel 1587; questo si differenziava dagli altri teatri perchè le scene si svolgevano su due livelli.
Oggi il luogo è aperto al pubblico e in parte di esso si svolgono spettacoli teatrali.
C’è poi l’ Hope del 1613 e infine il più famoso The Globe Theatre, con le opere di Shakespeare e che oggi ritroviamo ricostruito in New Globe Walk.
Dopo circa mezzo secolo dalla loro fondazione, i teatri, sempre più affollati da un pubblico variegato avido di commedie o tragedie, vennero chiusi dai puritani, per tornare in auge dopo la Restaurazione, con Carlo II, riservati però a un pubblico esclusivo e costruiti sull’ altra sponda del Tamigi e in particolare nella zona di Covent garden.
Sempre a Southwark, vi erano le arene dove si poteva assistere ai combattimenti tra orsi vietati nel 1642 tanto erano cruente, anche in un epoca come quella in cui la violenza era la normalità.
Tra gli osservatori illustri ( il pubblico anche qui era piuttosto variegato), troviamo anche Samuel Pepys che non nasconde il suo piacere nel vedere questi spettacoli.
In zona ancor oggi c’è una strada che si chiama Bear Gardens, a ricordo di quella bestiale usanza.
Sempre in Bear Gardens, nel muro di un’ osteria greca si trova incastrato nella pietra, un piccolo sedile di legno ( The Ferryman’s Seat); è l’ ultimo sedile che testimonia l’ antico lavoro dei traghettatori, coloro che trasportavano le imbarcazioni ( wherry) cariche di passeggeri da una sponda all’ altra del Tamigi.
Per arrivare in zona e seguire un percorso passeggiando e scoprendo man mano i monumenti e le attrattive che si incontrano “per forza” conviene scendere alla stazione di London Bridge e dirigersi verso la Cattedrale di Southwark, che si vede al di là della strada.
Affianco alla bella Cattedrale del XIV secolo ( ma già prima del 1200 qui c’era un convento dei benedettini con la Chiesa che andò distrutta in un incendio), sotto le arcate della ferrovia, c’è il famoso Borough Market, il mercato più antico della città che ha origine ai tempi dei romani.
Si possono acquistare, oltre alla frutta e alla verdura, ogni tipo di prelibatezze provenienti da ogni parte del mondo. Ci sono anche diversi punti dove poter mangiare e l’ atmosfera è veramente unica.
Si affaccia sul Mercato il The Globe Pub; gli amanti del cinema inglese ricorderanno che l’ appartamento sopra il pub era l’ appartamento della mitica Bridget Jones, nel “Diario di Bridget Jones” , film mito di qualche anno fa.
Nella zona ci sono diverse locande storiche, alcune delle quali tuttora in auge.
Qualche centinaio di metri oltre il London bridge troviamo la George Inn, ultima stazione di posta rimasta, una delle più antiche di Londra e si trova al n° 77 di Borough High Street. Quello che rimane, la parte sud dell’ edificio, è una ricostruzione del 1677 ( quella originaria era stata distrutta dal solito incendio)
In estate si svolgono rappresentazioni teatrali all’ aperto e gli avventori possono godere del buon bar al piano terra
( dove un tempo c’era la sala d’ attesa dei passeggeri) e di un ottimo ristorante al primo piano ( che occupa gli spazi delle vecchie camere da letto della locanda).
Sempre in zona, in Talbot Yard, si trovava un’ altra locanda, ancora più famosa: The Tabard risale al 1307.
I più attenti e appassionati avranno riconosciuto la Tabarn in quella locanda resa famosa da Geoffrey Chaucer nei “Racconti di Canterbury” . Proprio da questa locanda, lo scrittore e i pellegrini erano partiti nel 1388 per il pellegrinaggio alla tomba di Thomas Becket.
L’ edificio purtroppo è stato demolito nel 1873.
All’ estremità sud della stessa via, Borough High Street, si trova poi St George the Martyr, risalente al 1730 e particolare per l’orologio campanario a 4 quadranti .
Uno di questi quadranti, quello rivolto a Bermondsey, è nero ( The Black Faced Clock) e non illuminato come gli altri la notte. La leggenda narra che il quadrante nero risale al periodo vittoriano quando tutti gli abitanti della zona, meno quelli di Bermondsey, parteciparono con donazioni alla costruzione dell’ orologio.
La chiesa è conosciuta anche dagli appassionati di letteratura inglese; in questa chiesa infatti, Charles Dickens ambienta il matrimonio di Little Dorrit,( ripresa in ginocchio nella vetrata dietro all’ altare).
Il piccolo cimitero di St George the Martyr, confina al lato nord con l’ ultimo muro rimasto della famosa prigione di Marshalsea chiusa definitivamente nel 1840
Anche la prigione è citata nel romanzo “La piccola Dorrit” il cui padre venne rinchiuso per debiti; In realtà Dickens narra la sua vicenda personale, quando ancora bambino fu costretto ad abbandonare gli studi e ad andare a lavorare perchè il padre, nel 1824 venne rinchiuso in questa famosa prigione per un debito di 40 sterline.
Una delle attrattive della zona, poco conosciuta ai grandi flussi turistici, è l’ Old Operating Theatre Museum, in st Thomas Street.
Risale al 1821 e si trova in cima alla scala a chiocciola del campanile della Chiesa.
Si tratta di una sala operatoria utilizzata in un periodo nel quale meglio sarebbe stato stare alla larga da ogni tipo di intervento chirurgico. L’ anestesia non era ancora stata inventata ( fino al 1847) e solo un po’ di alcol alleviava il dolore ai poveri malcapitati.
Il museo, visitabile dalle 10.30 alle 17.00 dal venerdì al sabato raccoglie diversi strumenti chirurgici del tempo, bisturi, trapani, pinze, tenaglie, ventose, seghe,….. molto simili a quelli utilizzati dagli artigiani del tempo.
Gli apprendisti farmacisti o medici erano obbligati ad assistere a queste operazioni, consapevoli di vedere quasi sempre il povero paziente morire tra urla strazianti e in un mare di sangue.
La morte spesso sopravveniva per shock e per il dolore o in seguito per varie infezioni batteriche prese in sala operatoria.
I pazienti erano tutti poveracci che non potevano permettersi un chirurgo a domicilio come i ricchi e gli aristocratici.
Davanti al “teatro” si trova il Guy’s Hospital fondato nel 1726 da Thomas Guy; quì da vedere c’è il grazioso cortile e la bella Hospital Chapel.
Nel Chiostro dell’ ospedale troviamo una statua di John Keats che passò alcuni anni nello studio di medicina e farmacia ( ha poi abitato per un periodo non lontano da qui).
Se ci inoltriamo sulle sponde del Tamigi, verso il Millenium Bridge e la Tate Modern, sempre a piedi, incontriamo la Golden Hind, una nave pirata, in Clink street; si tratta della riproduzione della nave di Francis Drake, uno dei più famosi pirati del periodo elisabettiano.
Ora è un museo della vita marinara e i bambini ci vanno matti, potendo per qualche ora trasformarsi in veri e propri pirati.
Continuando sul percorso di avvicinamento alla Tate Gallery , si incontra quello che è rimasto del Winchester Palace, residenza londinese del vescovo di Winchester.
Il palazzo risaliva al XII secolo ed era stato fatto costruire da Enrico di Blois come residenza nobiliare; nei sotterranei c’era un po’ di tutto a testimoniare la grandezza del palazzo; prigioni, cantine, fabbrica di birra, magazzino,….
Nel 1814 un incendio distrusse il palazzo lasciando solo quel che si vede, il timpano con il bellissimo rosone.
Pochi metri più giù, sempre costeggiano il Tamigi, si raggiunge il Clink Prison Museum che facevano parte del Winchester Palace.
La prigione, probabilmente la più antica di Londra, è rimasta tale per 6 secoli, fino al 1780, quando venne incendiata dai rivoltosi di Gordon Riots.
Oggi c’è un museo che riprende le condizioni carcerarie dell’ epoca.
Il carcere era misto ( non esistevano ancora le carceri per sole donne) e la vita doveva essere molto dura, anche perchè i carcerati dovevano in qualche modo pagare i servizi.
Facendo riferimento ai documenti rimasti del vicino carcere di Marshalsea, giornalmente morivano diverse persone di stenti, fame, caldo o freddo.
Proseguendo la passeggiata incontriamo Vinopolis, il museo del vino ( probabilmente non esiste nemmeno in Italia un museo dedicato al Vino e alla sua storia!).
Vino, birra e liquori svelano i loro segreti e tanti eventi e manifestazioni a loro dedicati consentono di gustare le diverse qualità provenienti da tutto il mondo, con abbinamenti qualche volta stravaganti.
Per gli amanti dell’ acquarello, al 48 di Hopton Street, si trova la Bankside Gallery, sede tra l’ altro della Royal Watercolour Society, fondata nel 1804 e considerata la più antica associazione al mondo di acquarellisti.
Poco lontano e poco prima di raggiungere la Tate Modern, potete fare una sosta per una buona birra al The Anchor Pub, uno dei pub più antichi della città. Particolarmente affascinante è la Shakespeare Room, la sala da tè rivestita in legno e rimasta così come era dopo la ricostruzione in seguito all’ incendio del 1676.
Tra i clienti abituali del pub anche Samuel Johonson e Samuel Pepys.
Sempre vicino al The Globe Theatre c’è il poco conosciuto Museo Bear Garden fondato nel 1972 da Sam Wanamaker e che raccoglie documenti sulla vita del quartiere ai tempi di Shakespeare.
Passato il The Globe, ci troviamo davanti alla Tate Modern alla quale abbiamo dedicato una pagina apposita, visto l’ importanza della galleria d’ arte moderna.
Il percorso di Southwark da London Bridge fino al Millenium Bridge, porta via una mezza giornata che trascorre veloce se non ci si sofferma troppo sulle singole attrazioni.
Permette di vedere una storia di Londra antica e affascinante e consente allo stesso tempo di aprire una finestra nel futuro presente, inoltrandosi a vista oltre il London bridge verso lo Shard, il grattacielo più alto d’ Europa. Probabilmente vi perderete tra i vicoli del quartiere ma questo è il bello di camminare a piedi: incontrerete quanto quì indicato e altro ancora che magari a noi è sfuggito e magari ancora più bello.
Ritroverete la strada semplicemente guardando in alto, verso lo Shard, oppure raggiungendo il Tamigi, da sempre punto fermo per orientarsi in città.
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