Parlare della musica anni 60 e 70 a Londra è un po’ come fare il ritratto di un periodo particolare della storia dell’ umanità, dal quale deriverà poi, in campo culturale, la modernità a cui ancora oggi in qualche modo siamo legati.
Gli anni 60 diedero una svolta importante alla moda, alla musica e a tutto quello che in quei periodi ( anche negli anni 70) era individuato come controcultura, cultura underground e cultura di protesta in generale.
La tanto richiamata Swinging London è un termine che viene genericamente usato per indicare un insieme di nuove mode e tendenze culturali che andarono a influenzare svariati settori, in particolare l’ arte, la musica e la moda.
Per questo molto di ciò che è oggi abbiamo in questi settori è stato influenzato da quegli anni di esplosione culturale inglese, spinti dalla speranza di cambiamento e da un ottimismo generale che coinvolgeva in particolare le giovani generazioni di ventenni.
E’ così che ci furono epocali cambiamenti per la musica, con i vari Beatles e Rolling Stone, Who, gli Animals e compagnia cantante; ma anche con l’ affacciarsi sulla scena del genere Punk con in particolare i Clash e i Sex Pistols.
E’ in questo periodo che la moda ebbe una mutazione importante che seguiva anche il gusto musicale e artistico dei suoi fruitori.
Basti pensare alla minigonna inventata da Mary Quant a Carnaby Street oppure agli stravaganti vestiti lanciati da Vivienne Westwood che incominciò proprio col lanciare la moda punk insieme al suo compagno Malcom MacLaren col quale aprì nel 1971 Let it Rock, al 430 di King’s Road, (altra via mito allora e ancor oggi per i nostalgici di quegli anni,) cui seguirono poi il Sex nel 1974 , il Seditionaries e infine World’s End, tuttora aperto.
Londra, vede ancora oggi un vero è proprio pellegrinaggio in questi luoghi diventati mito in cui vissero o lavorarono questi personaggi di primo piano della musica, dell’ arte e della moda inglese. Uno dei posti legati ai Beatles è per esempio Abbey Road a Saint Jhon’s Wood; qui ci sono gli studi dove i quattro hanno registrato i loro migliori dischi; qui c’è il famoso incrocio fotografato sull’album “Abbey Road del 1969, poco dopo che i Beatles si sciogliessero.
I Beatles, grazie anche alle direttive del loro impresario, si presentavano ai concerti e agli appuntamenti in genere con vestiti grigi, tutti uguali, col colletto di seta, impeccabili baschetti per capelli; l’ immagine è quella dei bravi ragazzi che piacciono a figlie, mamme e quindi ai fidanzati e ai mariti.
“ Le ragazzine li accolgono urlando in tale stato di isteria da farsi la pipì addosso; alla fine di ogni concerto un penetrante odore di urina caratterizza il luogo dove si è svolto.”
Quelli erano anche gli anni della nascita del Pop e della Pop Art, musica e comunicazione di massa, cultura e arte per tutti. Andy Warhol, guru del pop così sintetizza il fenomeno: “ La controcultura, la subcultura, il pop, le superstar, le droghe, le luci, le discoteche, -qualsiasi cosa riguardasse l’essere giovane e presente, ebbe probabilmente inizio allora”. Il pop diventa presto un nuovo modo di vivere che va dalla pillola anticoncezionale ( commercializzata nel 1961) ai capelloni, passa attraverso la guerra fredda, il libretto rosso di Mao , per arrivare ai Teddy Boys con i loro ciuffi aggressivi intrisi di brillantina. Poi ci sono le invenzioni delle PR ( pubbliche relazioni), il consumo di marijuana e Lsd.
Nel terremoto generazionale Londra si trova nella terra di mezzo tra gli Hippy Americani e i movimenti più prettamente politici dei giovani di Roma o Parigi.
E’ Londra che il TIME elegge nell’aprile 1966 metropoli del decennio “ London: the swinging city”. E’ la Beat Generation di Jack Kerouak, dove beat significa chi è senza denaro ma soprattutto chi è senza un posto dove stare.
Tornando alla musica di quegli anni, all’ opposto dei Beatles, sia dal punto di vista musicale che da quello della moda, troviamo i Rolling Stones
I primi concerti li danno nella primavera del 1963 al Crawdaddy Club. Lanciano la moda dei cappelloni trasandati e aggressivi fino all’eccesso.
Dovunque si esibiscano scoppiano tumulti e risse che la polizia deve interrompere a forza di lacrimogeni. Gli stessi cantanti in più di un’occasione ricorrono alle mani ( e ai piedi) per ricacciare dal palco i contestatori. Gli Stones vanno molto più in là; orinano in pubblico, insultano gli invalidi, proclamano la necessità e la legittimità della droga, dell’amore libero e promiscuo. “Satisfaction” diventa l’inno del pop del 1965. Per la prima volta una canzone pop parlava apertamente di sesso.
Fare sesso era diventato un modo per esprimere la propria rivolta contro il sistema.
70, seventies, années 70, années soixante dix, retro, musiqueScrittori raccontano quegli anni in un ritorno al realismo qualche volta cupo e ombroso come in “arancia a orologeria” di Antony Burghess ( da cui è stato tratto “Arancia Meccanica di Kubrick), oppure Colin MacInnes con Absolute Beginners del 1983, ritratto della nuova generazione londinese con i suoi immigrati che la renderanno sempre più multirazziale, che vede tra gli altri attori uno dei più grandi cantanti e artisti di sempre, David Bowie. Si tratta di un’ artista eclettico e di un grande cantante che dal folk acustico all’elettronica, passando attraverso il glam rock, il soul e il krautrock, ha lasciato tracce che hanno influenzato molti artisti.
Negli anni 70 altri nomi interessanti che calcavano la scena musicale di quegli anni furono per esempio Brian Eno, altro reduce dal glam-rock dei primi ’70 con i Roxy Music del dandy Bryan Ferry oppure i Led Zeppelin con l’ Hard Rock e Pink Floyd e Soft Machine che cominciarono ad introdurre nella musica rock nuove atmosfere con il Rock Progressive o i Genesis e i I Jethro Tull con la loro musica visionaria anche dal punto scenografico..
Ci sarebbero tanto da dire e tanti cantanti e artisti di cui parlare relativamente alla musica degli anni 60 e 70 a Londra
Cercheremo di dedicare ai più importanti e famosi una sezione particolare.
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