Itinerari della Musica a Londra, tra case e luoghi simbolo resi famosi dai grandi della musica inglese
Vediamo di accontentare tutti quelli che ci chiedono un itinerario rock, un itinerario che segua da vicino il luoghi di Londra che per un motivo o per l’ altro sono stati testimoni delle gesta artistiche ( o della vita quotidiana) di grandi cantanti inglesi che nella capitale sono nati o hanno vissuto parte della loro vita o carriera musicale.
Iniziamo con Beatles, icona della musica inglese.
Se state leggendo queste righe saprete che il luogo simbolo di Londra legato ai Beatles è senza dubbio Abbey Road, nome della via in cui sono ospitati gli studios di registrazione più famosi al mondo; Esattamente si trovano al numero 2 dell’ omonima via, Abbey Road, nel quartiere residenziale di St John’s Wood ( metro St John’s Wood).
Da sempre i fans dei Beatles si recano sul luogo per scattare foto sulle mitiche strisce pedonali ritratte nella copertina di “Abbey Road”, l’ ultimo album della band, uscito nell’ agosto del 1969. In questo studio di registrazione i Beatles produssero il 90% della loro musica ( tra cui il loro primo singolo “Love me Do”) e non furono i soli. Abbey Road Studios erano occupati fin dal 1929 dalla casa discografica Gramophone Company che pochi anni dopo divenne la EMI.
Oltre ai Beatles gli studios furono usati per tanti anni dai Pink Floyd che quì registrarono i loro primo album e diversi altri tra cui “Dark Side of the Moon” del 1973 e “Wish you were here” del 1975. Sempre qui registrarono le loro canzoni Fred Astaire, Glen Miller e più di recente i Nick Cave, Kate Bush, i Blus, gli Oasis, Radiohead, Muse, Spice Girl…..
Sempre ai Beatles è legato un altro indirizzo, il n° 3 di Savile Row, allora sede della Apple Records, la loro casa discografica.
Quì, il 30 gennaio 1969, i Beatles tennero il loro ultimo concerto sul tetto del palazzo.34-MontagueSquare
Rimanendo ai Beatles e cambiando location, molto famoso è il n°34 di Montagu Square a Marilebone.
L’ appartamento al primo piano venne acquistato da Ringo Starr nel 1964 per la sua posizone non lontana dagli studios. Nel 1965 Ringo si trasferisce e gli subentra Paul McCartney che lo utilizza anche come piccolo studio di registrazione.
Nel 1966 Paul lascia il testimone al grande Jimy Hendrix che quì si trasferisce in affitto con la compagna con la quale era solito litigare furiosamente ( per le lamentale continue dei vicini di casa, Ringo Starr ancora proprietario sarà costretto a “sfrattare” Jimy Hendrix e fidanzata.
Jimi nel 1968, al ritorno dagli Stati Uniti, visse in un altro appartamento, sempre con la fidanzata Katy Etchingham, al n° 23 di Brook Street ( Mayfair), affianco alla abitazione, oggi casa-museo di Handel.
Nel 1968 l’ appartamento passa ancora di mano e questa volta arrivano John Lennon e Yoko Ono ( è quì che verranno scattate le foto per la copertina di “Two Virgins” ed è quì che la più famosa coppia del momento viene arrestata per possesso di cannabis.
Nel 1969 Ringo Starr decide di vendere quell’ appartamento divenuto un mito per tanti fans del gruppo.
I Pink Floyd, invece, oltre a Abbey Road studios, hanno un altro luogo della città reso famoso dalla copertina di un loro importante album.
Tanti fans, infatti, ancora oggi continuano a fotografare l’imponente centrale elettrica di Battersea, immortalata sulla copertina dell’album “Animals”, 1977. ( Battersea Power Station, Nine Elms)
Qualche mese prima avevano deciso di fotografare quella centrale issando sopra un gigantesco maiale gonfiabile, che per l’ occasione pensò bene di rompere gli ormeggi e di volare via, nei cieli di Londra causando una confusione fuori dal normale per cercare di accalappiare quel grande maiale.
Tutto si concluse senza danni a persone o cose, con l’ atterraggio del grande “suino” a 30 km di distanza.
La centrale elettrica è in disuso dal 1983 ma fu una grande opera di un grande architetto, sir Gilbert Scott, lo stesso che progetto le famose cabine telefoniche rosse, icona della città.
La stessa centrale la ritroviamo nel film Help dei Beatles e all’ interno della copertina dell’ album “Quadrophenia” dei Who.
Se siete alla ricerca di altri luoghi dove sono state scattate le foto degli album di gruppi famosi ecco qualche indicazione per voi:
A Primrose Hill in una fredda mattina di novembre del lontano 1966 fu scattata la foto che riprende i Rolling Stones per la copertina del disco Between The Butons.
Stesso luogo fu utilizzato nel 1982 dai Madness per la copertina di The Rise&Fall.
Sempre i Rolling Stones nel 1965 si fecero riprendere a Mason Yard, un cortile di Soho, per la copertina del disco Out of Our Heads.
I Beatles si fecero fotografare nella tromba delle scale della palazzina allora sede della Emi, in Manchester square, per la copertina di Please Please Me, nel 1963 e per altri album successivi.
Nel 1978 il gruppo dei Jam utilizzò l’ interno della metropolitana di Baker street per la copertina della loro “Down in the Tube station at Midnight“. Lo stesso gruppo si fece fotografare a Carnaby street per la copertina del singolo News of the World ( alla famosa via dedicarono anche un singolo Carnaby street nel 1977) The-jam
I Damned nel 1985 si fecero fotografare nel cimitero monumentale di Brompton a Fulham per la copertina del loro album Phantasmagoria.
Nel 1995 gli Oasis utilizzarono per la copertina del loro album (What’s the story) una foto scattata a Berwick street famosa via di Soho per i negozi di dischi, pub e il mercato di frutta e verdura settimanale.
Ma vediamo ancora un po’ di case a Londra abitate nel corso degli anni da quelli che erano o sono poi diventati miti della musica inglese e internazionale.
Paul Mc Cartney visse due anni al 57 di Wimpole street, con la fidanzata Jane Asher: quì scrisse I want to hold your hand e Yesterday.
Nel 1965 acquistò una lussuosa villa a st Johns Wood, 77 Cavendish avenue, ancora oggi di sua proprietà e meta di centinaia di fans che sperano di vedere il loro idolo mentre esce o rientra a casa.
Syd Barrett abitò a Soho, a Earlham Street 2, fino al ricovero psichiatrico. Jimmy Page dei Led Zeppelin ha invece comprato Tower House, la casa dello spiritista Aleister Crowley (che appare anche sulla copertina di Sgt. Pepper dei Beatles), un castello gotico nello stile e nelle vetrate a Melbury Road 29, non lontano dalla fermata metro di High Street Kensington.
La casa è stata costruita tra il 1876 e il 1878 dall’ architetto William Burges per l’ attore Richard Harris.
Page la acquistò nel 1970 precedendo diversi altri miliardari interessati al genere gotico, tra cui pare anche David Bowie.
Altra via di Londra dal forte richiamo per musicisti e vip in genere è la famosa Cheyne Walk, a Chelsea.
Quì vissero negli anni ’70 i due Rolling Stones più conosciuti, Keith Richards, al numero 3 e Jagger al numero 48. Entrambi, in diverse occasioni, vennero quì arrestati per possesso di droga.
sempre in zona al n°1 di Flood street c’era lo studio fotografico dove i Beatles idearono insieme a Peter Blake,la copertina di Sgt.Pepper.
Nella zona di Gloucester road, 22 Clareville road, South Kensington, tra il 1968 e il 1969 visse David Bowie insieme alla fidanza Hermione Farthingale a cui dedicò una canzone dell’ album che stava scrivendo Space Oddity. Al numero 1 di Courtfield Road, visse invece Brian Jones.
David Bowie era cresciuto nella zona di Brixton, allora molto malfamata e povera, dove viveva con i genitori al n° 40 di Stansfield Road.
Sempre per i fans di Bowie, altro indirizzo famoso è il n° 23 di Heddon St dove fu scattata nel 1972 la copertina dell’ album “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and Spiders from Mars“.
Il grande Freddie Mercury dei Queen, visse a Garden Lodge, al n° 1 di Logan Place, zona Earls Court, Kensington.
Proprio quì morì il 24 novembre 1991 e da allora ininterrotto è il pellegrinaggio dei fans che però non possono vedere dentro la grande villa in quanto circondata da un altissimo muro.
Sul muro lasciano ricordi, frasi poesie d’ amore per il loro mai dimenticato idolo.
La casa è stata ereditata da Mary Austin, la fidanzata di gioventù di Freddie e fidata amica per tutta la vita.
Freddy Mercury visse, sempre in zona al n° 36 di Sinclair Road nei primi anni 70 insieme a Roger Taylor, quando, non ancora famosi, lavoravano al Kensington Market.
Altra abitazione di Mercury fu al n° 100 di Holland Road dove negli anni 70 abitò insieme alla fidanza Mary Austin.
Amy Winehouse visse e morì al 30 di Camden Square, a Camden, in quello che continuava a essere tutto il suo mondo, nonostante la fama internazionale .
Il n°9 di Curzon Street ha una fama non certo buona e tranquillizzante per gli inquilini.
L’ appartamento del cantautore americano Harry Nilsson, (quello di Everybody’ s talkin’ ),vide morire in diversi momenti 2 suoi affittuari famosi, Mama Cass dei Mamas and Papas nel 1974 e Keith Moon, batterista degli Who, nel 1978.
Per rimanere tra i protagonisti della musica londinese morti giovani, al 44 di Old Church street, a Chelsea, morì nel 1991, soffocato da una crisi respiratoria Steve Clark, dei Def Leppard ( da tempo alcolizzato).
Nel 1977 morì in un incidente stradale a pochi passa da casa Marc Bolan leader della band glam rock inglese Tyrannosaurus Rex.
La mini quidata dalla fidanza che rimase illesa si schiantò contro un albero uccidendo sul colpo uno dei protagonisti della musica londinese. I due abitavano a 2 km dal luogo, al n°142 di Upper Richmond Road, nel quartiere di Barnes.
Al 22 Landsdowne Crescent, a Notting Hill, esisteva un Hotel, il Samarkand Hotel, rimasto nella storia perchè fu il luogo dove morì il grande Jimi Hendrix la mattina del 18 settembre 1970, soffocato, sembra, dal suo stesso vomito.
La sua morte ancora oggi è un mistero e le testimonianze dell’ allora fidanza, unica testimone, sono sempre state piuttosto contraddittorie. Questa era Monika Dannemann, di seguito fidanza con il chitarrista degli Scorpions e poi morta suicida nel 1996.
Lasciando perdere le tristi storie, al n° 15 di Percy Road, troviamo la casa natale di Roger Daltrey, cantante dei mitici Who.
I Dire Straits, negli anni ’70, abitavano tutti insieme, in un modesto appartamento in condivisione al n° 1 di Church street a Depford.
Proprio quì, sul retro del palazzo ci fu la loro prima esibizione dal vivo, per ancora pochi intimi, rispetto a quelli che poi avrebbero assistito ai loro concerti.
I Sex Pistols a metà degli anni ’70 vissero al n° 6 di Denmark Street e quì scrissero alcuni dei loro successi come God save the Queen, inno del popolo Punk.
Questa via è da sempre conosciuta per i negozi di dischi e i negozi di strumenti musicali frequentati dagli stessi musicisti. Meritano un menzione particolare il Music Room, famoso negozio di strumenti musicali che potete provare o ascoltare chi li prova, o Rare Guitar, specializzato in chitarre di ogni tipo e per ogni genere.
Al n° 430 di King’s Road a Chelsea c’ era il mitico SEX.
Fu rilevato da nel 1971 da Vivienne Westwood e Malcom McLaren, allora studenti d’ arte, e lo chiamano Let it Rock. Vendevano abiti legati ai teddy boys, sempre molto particolari e alla moda, nel senso che era il negozio che lanciava le mode. Tra gli abituali clienti c’erano Marc Bolan e David Bowie.
Nel 1973 il negozio cambia nome, Sex, e vende abbigliamento che sarebbe andato bene per un sexyshop.
Fu un successo enorme, anche perchè grande fu l’ opposizione delle istituzioni e di parte dell’ opinione pubblica. Interesse dei proprietari era destare clamore e far parlare di se.
In questo modo riuscivano ad attrarre un numero sempre maggiore di giovani “incazzati” che contribuivano a lanciare le nuove mode. Quì lavorarono anche Jonny Rotten e Sid Vicious dei Sex Pistols.
Sex, che divenne poi Seditionaries nel 1977, fu il cuore della cultura Pank degli anni 70 e ritrovo degli artisti più in voga del momento, come i Sex Pistols e i Clash.
Nonostante il cambio del nome ogni 3-4 anni, in base all’ aria che tirava e alla ispirazione dei suoi proprietari, ancora oggi il vecchio SEX esiste, col nome World’s End di proprietà della grande stilista inglese Vivienne Westwood, sempre lei.
Per ora ci fermiamo quì con questo primo assaggio di luoghi da vedere legati ai miti della musica inglese per darvi un idea di possibili itinerari della musica a Londra.
Pian piano aggiungeremo altri ambienti in cui bazzicavano cantanti e band storiche e poi dedicheremo un articolo a parte per discoteche, locali, case discografiche, stadi e luoghi all’ aperto dove si sono esibiti e hanno lavorato i grandi della musica londinese apprezzati in tutto il mondo e ancora oggi seguiti da milioni di fans.
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