Whitehall, l’ antico palazzo reale che non esiste più
Il Palazzo di Whitehallera un famoso palazzo edificio di Londra situato nella zona di Westminster.
Fu la più qualificata residenza dei sovrani inglesi dal 1530 al 1698 quando un pauroso incendio la distrusse lasciando pressoché intatta la Banqueting House.
All’epoca era il palazzo più grande e maestoso d’Europa se non del mondo con oltre 1500 stanze.
Banqueting House fu progettata da Inigo Jones per volere di Giacomo I e fu il primo edificio rinascimentale eretto a Londra.
La sala dei banchetti è un’ampia stanza con un soffitto dipinto da Rubens, a dimostrazione della ricchezza e del gusto per il bello di Carlo I, praticamente una glorificazione degli Stuart.
Nel 1649 il Parlamento fece erigere, sul muro nord esterno del palazzo, un patibolo a rappresentare il ripudio degli sfarzi generati dagli Stuart.
Carlo I vi venne giustiziato sempre nel 1649.
Banqueting House, a tutt’oggi, viene utilizzata dalla corona per cene ufficiali e banchetti d’onore che si devono effettuare a Londra.
Il nome Whitehall deriva da un palazzo arcivescovile che si estendeva nell’area compresa tra Trafalgar Square e Westminster Bridge da una parte, il Tamigi e St James’s Park dall’altra.
L’edificio è di origini duecentesche e fu ampliato dal cardinale Wolsey.
Enrico VIII nel 1530 rimosse il cardinale da ogni incarico e si impossessò di tutte le sue proprietà, anche di YorkPlace, appartenente all’arcivescovo di York, Walter Grey.
Questo poichè desiderava farne una personale residenza a Londra.
Sempre Enrico VIII ampliò ancora il palazzo che diventò pertanto un insieme di stili.
Fece costruire un centro ricreativo per la sua corte comprensivo di molti svaghi, il tutto con un enorme dispendio di sterline (circa 30.000, che oggi equivarrebbero a 11.000.000).
Nel palazzo di Whitehall Enrico VIII si sposò prima con Anna Bolena nel 1533 e poi nel 1536 con Jane Seymour e qui morì nel 1547.
Carlo II, dopo la restaurazione, fece eseguire a Whitehall alcuni lavori prima di morirvi d’infarto.
Giacomo II diede a Sir Christopher Wren l’incarico di sovrintendere a ulteriori modifiche.
Maria II vi morì verso la fine del 1694 mentre il suo successore, Guglielmo III, a Whitehall preferì Kensington Palace.
Dopo l’incendio del 1698, nonostante le ricostruzioni avvenute, si ritenne troppo dispendiosa la residenza nel palazzo e nei secoli XVIII e XIX molti terreni occupati dalla struttura vennero divisi per la costruzione di civili abitazioni.
Durante l’incendio andarono bruciate molte opere d’arte tra cui “Cupido dormiente” di Michelangelo e il ritratto di Enrico VIII di Hans Holbein il Giovane.
Whitehall è anche il nome della strada che da Trafalgar Square porta al palazzo di Westminster.
Con Whitehall si intendono tutti gli uffici governativi della zona a partire dal ministero degli Esteri a quello della Difesa e del Tesoro, ovviamente non accessibili al pubblico, contrariamente a Banqueting House.
“La tempesta” di William Shakespeare venne rappresentata nel palazzo per la prima volta nel 1611.
Durante alcuni lavori nel 1938 venne alla luce nel Palazzo di Whitehall una stanza con la volta in mattoni in stile Tudor, molto ampia e conosciuta come Cantina di Enrico VIII, che la regina Mary volle fosse ristrutturata.
Per essere rimasta tanto tempo in posizione sotterranea è riuscita a sopravvivere ai bombardamenti dell’ultimo conflitto.
Niente male per un palazzo che non c’è più! Il motivo della sua fama, dopo secoli dalla sua distruzione, è proprio la grandezza passata.
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