I Bridgerton: dai romanzi di Julia Quinn alla trasposizione filmica di Netflix
I Bridgerton: Tormento e Passione. Orgoglio e Pregiudizio. Amore e Morte.
Questa o quella per me pari sono, canterebbe il duca di Mantova nel Rigoletto. Eppure tutte queste coppie antitetiche di temi letterari e di sentimenti, variamente declinati dalla letteratura inglese, sono compresenti nella discussa saga dei Bridgerton, che al netto degli 82 milioni di ascolti e visualizzazioni, ha imposto Netflix come il colosso mediatico di intrattenimento televisivo del XXI secolo.
Lanciata il giorno di Natale dell’annus terribilis 2020, con un successo superiore alle più pallide aspettative, la prima stagione dei Bridgerton comprende otto episodi di 55-57 minuti creati e diretti dal regista americano Chris Van Dusen. E sebbene il tocco sensazionalmente hollywoodiano, da “americanata” tanto per intenderci, le frequenti inesattezze storiche e i sorprendenti effetti 3D inducano il purista delle forme linguistiche, storiche e narrative ad arricciare il naso, Bridgerton, a nostro avviso, si rivela essere un’interessante, magistrale reinterpretazione del cosiddetto Regency Romance, un particolare genere della letteratura inglese che riprende stilemi e situazioni storiche di uno dei più interessanti periodi della storia di Londra e del Regno Unito, il periodo della reggenza, collocabile tra il 1811 e il 1820.
I Bridgerton e l’ Epoca Regency o periodo della Reggenza
Il Regency fu un periodo alla fine dell’era georgiana, quando il re Giorgio III fu ritenuto inadatto a governare a causa della sua malattia, e il figlio governò come suo procuratore, come principe reggente.
Alla morte di Giorgio III nel 1820, il principe reggente divenne re Giorgio IV.
Il termine Regency può riferirsi a vari periodi di tempo; alcuni sono più lunghi del decennio della Reggenza formale, che durò dal 1811 al 1820. Il periodo dal 1795 al 1837, che include l’ultima parte del regno di Giorgio III e il regno dei suoi figli Giorgio IV e Guglielmo IV, è talvolta considerato come l’era Regency, caratterizzata da tendenze distintive nell’architettura, nella letteratura, nella moda, nella politica e cultura britanniche.
I Bridgerton nei romanzi di Julia Quinn
Innanzitutto il romanzo, o meglio i romanzi.
Quando nel 2000 la pluripremiata scrittrice americana Julie Pottinger (1970), nota al pubblico con lo pseudonimo di Julia Quinn, inserita per ben 19 volte nella lista dei best-seller del New York Times, pubblicò The Duke and I, il primo romanzo della serie dei Bridgerton, nessuno avrebbe mai pensato che un vastissimo e conclamato successo di pubblico e critica, sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito, avrebbe imposto la scrittrice come il nuovo fenomeno letterario del momento dopo la Rowling, autrice della saga di Harry Potter.
E così, nello stesso anno, vide la luce il secondo romanzo, The Viscount Who Loved Me, seguito, a rigida cadenza annuale da An Offer From a Gentleman (2001), Romancing Mister Bridgerton (2002), To Sir Philip, With Love (2003), When He Has Wicked (2004), It’s In His Kiss (2005) e On The Way To The Wedding (2006).
Il nono e ultimo romanzo fu pubblicato nel 2013 col titolo The Bridgertons: Happily Ever After.
Nei romanzi, i Bridgerton sono molto rispettati e favoriti dalla società britannica.
I Bridgerton costituiscono un clan familiare estremamente affettuoso e affiatato.
In ciascuno dei romanzi della Quinn ognuno dei fratelli trova il vero amore.
Il riadattamento di Van Dusen è incentrato sulla famiglia Bridgerton: Violet, Dowager Viscontessa Bridgerton; i suoi quattro figli, Anthony, Benedict, Colin e Gregory e le sue quattro figlie, Daphne, Eloise, Francesca e Hyacinth.
Sono presenti anche i Featheringtons: Portia, Lady Featherington; suo marito il barone; le loro tre figlie, Philippa, Prudence e Penelope; e la loro cugina Marina Thompson.
Ogni episodio include la narrazione dell’attrice Julie Andrews, che dà voce all’anonimo e sempre scandaloso editorialista delle newsletter noto come Lady Whistledown.
Quando la figlia maggiore Daphne Bridgerton entra nella sua prima stagione dell’alta società londinese con il favore della regina Charlotte, incontra Simon Basset, Duca di Hastings.
Nonostante sia incoraggiato dal suo mentore, Lady Danbury, il duca è determinato a non sposarsi.
Gli otto episodi della I stagione dei Bridgerton
A differenza della serie di romanzi, Bridgerton è ambientato in una Regency diversa, dove l’ integrazione raggiunge i massimi livelli; le persone di colore sono membri dell’alta società, alcune con titoli concessi dal sovrano.
Il creatore Chris Van Dusen è stato ispirato dal dibattito storico sulla possibile ascendenza africana della regina Charlotte di Meclemburgo-Strelitz per basare lo spettacolo su una storia alternativa e diversa dalle solite già raccontate.
Il primo episodio, Diamond of the First Water, catapulta lo spettatore nella Londra galante del 1813, ove le famiglie dell’alta società si stanno preparando per la nuova stagione sociale, che significa principalmente organizzare partite per matrimoni perfetti. Tra le debuttanti presentate alla regina ci sono le tre sorelle Featherington e la figlia maggiore di Bridgerton, Daphne, che la regina Charlotte elogia molto, dandole un vantaggio sulle altre giovani donne. Un nuovo foglio-scandalo scritto dalla misteriosa Lady Whistledown circola a Londra, promuovendo Daphne come la Lady Incomparabile della stagione. Una lontana cugina di Lord Featherington, Miss Marina Thompson, rimane, durante tutta la stagione, sotto la supervisione di Lady Featherington. Simon Basset, duca di Hastings, torna a Londra per occuparsi degli affari del suo defunto padre…
Nel secondo episodio, Shock and Delight, alcuni flashback rivelano la tragica infanzia di Simon. Simon, la cui madre muore subito dopo il parto, viene posto sotto la tutela del padre arcigno e crudele, che si rifiuta di accettare che il suo unico figlio sia tutt’altro che perfetto. Lady Danbury viene in aiuto di Simon, aiutandolo a gestire la sua balbuzie e offrendosi come tutrice della sua educazione. Sul letto di morte di suo padre, Simon giura che non si sposerà mai né genererà un erede per far dispetto a suo padre. Nel presente, la regina è sempre più frustrata dagli scritti di Lady Whistledown. Eloise e Penelope sono confuse su come si diventa incinte…
Il terzo episodio, Art of the Swoon, si apre con l’ambigua storia di Simon e Daphne. Essi si avvicinano molto, mentre Daphne continua a rifiutare molteplici proposte. Simon incontra Siena, che lo invita a vederla dopo la sua prossima esibizione. Lady Featherington cerca di eguagliare Marina di nuovo, ma chiede a George di rispondere. Determinata a dimostrare di essere ancora la vera dominatrice della società londinese, la regina progetta di abbinare Daphne a suo nipote, il bel e gentile principe Federico di Prussia. Lady Danbury dice a Simon o di proporsi esplicitamente a Daphne o farsi da parte per far posto alla migliore corrispondenza…
All’inizio del quarto episodio, An Affair of Honour, il principe Friedrich invita Daphne a palazzo e le regala una bellissima collana. Marina viene presentata ai pretendenti più anziani in cerca di eredi nel tentativo di sposarla rapidamente. Eloise decide di scovare l’identità di Lady Whistledown. Daphne assiste a un incontro di boxe con il principe Friedrich e viene a sapere dei loro obiettivi compatibili. Marina viene proposta ad un altro pretendente più anziano e viene salvata in extremis da Colin, con grande disappunto di Penelope. In una sontuosa festa, Friedrich si prepara a fare la proposta di matrimonio ma Daphne fugge in giardino. Simon le si avvicina per salutarla e scusarsi. Daphne corre in un labirinto di siepi, seguita a breve da Simon, e i due si baciano appassionatamente…
Il quinto episodio, The Duke and I, riprende il titolo del primo romanzo della Quinn riportando eventi totalmente differenti. Daphne e Simon presentano una petizione all’arcivescovo di Canterbury per una licenza di matrimonio accelerata, ma questi rifiuta per volere della regina. Il principe Friedrich fa visita a Daphne per la chiusura della stagione. Anthony, incapace di vedere Siena, promette di prendersi cura di lei anche se non possono stare insieme.
I problemi economici scoppiano a casa di Featherington. Penelope diventa sempre più gelosa dell’attenzione di Colin per Marina. Cressida e Daphne si confrontano durante una prova del vestito. Benedict partecipa a una festa su invito di Sir Henry Granville…
Il sesto episodio, Swish, narra per buona parte la tormentata storia d’amore tra i nuovi coniugi. Il Duca e la Duchessa arrivano a Clyvedon per la loro luna di miele e trascorrono molto tempo insieme. Daphne lavora per costruire una relazione con la signora Colson, anche se si rivela particolarmente difficile. Colin annuncia il suo fidanzamento con Marina, con grande sgomento della sua famiglia. Daphne e Simon danno inizio alla fiera e si mescolano con gli abitanti del villaggio. Penelope cerca di rovinare il fidanzamento confidando a Colin che Marina è innamorata di un altro uomo. Colin suggerisce che lui e Marina si sposeranno prima di quanto le loro famiglie desiderino, viaggiando in Scozia…
Il settimo episodio, che reca un titolo alquanto curioso ed emblematico: Oceans Apart, sviluppa la tempestosa relazione tra i novelli sposi, i duchi di Hastings. La disputa di Simon e Daphne continua e Daphne decide di tornare a Londra dopo che è apparsa l’ultima pubblicazione di Lady Whistledown. Eloise si prepara per il suo debutto e continua a cercare di scoprire Lady Whistledown per convincerla a ripristinare il nome Featherington. Daphne organizza un incontro con accompagnatore per Colin e Marina.
After the rain è il titolo dell’ottavo e ultimo episodio della prima serie.
Daphne invita i Featherington al ballo che ospiterà presso il suo castello di Clyvedon.
Il fratello di Sir George Crane, Sir Phillip Crane, arriva con la notizia che George è morto in battaglia. Rivela che George amava Marina e intendeva tornare per lei e il loro bambino.
Phillip si offre di sposare Marina, ma lei inizialmente lo rifiuta. Eloise affronta Genevieve e cerca di convincerla (come Lady Whistledown) a scrivere a favore dei Featherington, mentre Genevieve presume che Eloise la stia affrontando sulla sua relazione con Benedict.
Bridgerton Tour: Un’ideale passeggiata a Londra e in Inghilterra sulle tracce dei Bridgerton
Per chi ha vissuto a Londra e in Inghilterra, o per chi abbia avuto profonde e assidue frequentazioni con gli ambienti inglesi, la serie dei Bridgerton rappresenta una spettacolare passeggiata multimediale che aiuta a individuare diversi luoghi della memoria storica.
Sebbene ambientato nei palazzi e nei parchi più rappresentativi di Londra, Bridgerton è stato girato non solo a Londra ma anche a Bath, così come in varie tenute e parchi dell’Inghilterra.
La maggior parte delle scene di strada sono state girate a Bath o York.
I territori di Hyde Park diventano la tenuta di Wilton House, così come quelli di Somerley sono stati usati per Hampstead Heath.
La Ranger’s House di Greenwich, a sud-est di Londra, è stata utilizzata per l’esterno della Bridgerton House.
Wilton House costituisce l’esterno e l’ingresso alla Hastings House di Simon Basset.
Syon House a Londra e Badminton House nel Gloucestershire costituiscono il resto della tenuta.
E inoltre per ricreare Clyvedon, l’immensa tenuta di Simon, il regista ha ritenuto opportuno usare Castle Howard nel North Yorkshire per l’esterno e Wilton House per l’interno, mentre Coneysthorpe è stato usato come villaggio di Clyvedon. Le scene del trono sono state girate nella Single Cube Room di Wilton House, vicino a Salisbury.
Una felice combinazione di Hampton Court Palace e Lancaster House ha costituito il St. James’s Palace.
L’Holburne Museum di Bath è il sito della tenuta di Lady Danbury.
I Vauxhall Pleasure Gardens non esistono più nella loro interezza. Il team di produzione li ha ricreati combinando le parti rimanenti con Castle Howard e Stowe Park.
La sala dei banchetti alla Guildhall di Bath è stata utilizzata per un altro ballo così come la Sala Grande a Leigh Court nel Somerset.
Hatfield House nell’Hertfordshire e Halton House alla RAF Halton sono state combinate per l’interno dei Featherington e il civico 1 del Royal Crescent a Bath costituisce l’esterno, che dovrebbe essere Grosvenor Square nella serie, la splendida piazza posta nel cuore del prestigioso quartiere londinese di Belgravia.
I Featherington passeggiano nei giardini di Painshill a Cobham.
Anthony Bridgerton e Simon Basset si incontrano nell’elegantissimo Reform Club nel Pall Mall, nel cuore di Londra. La scena in cui Lady Featherington porta Marina nei bassifondi è stata girata a Chatham Dockyard nel Kent.
Qui sono state girate anche scene di boxe oltre che al Normansfield Theatre di Teddington.
Le scene del teatro sono state girate all’Hackney Empire.
La Queen’s House in Greenwich è stata utilizzata per l’esterno di Somerset House e Somerley per l’interno.
Un bar di Bath, Pickled Greens, è il sito del negozio Modiste e il negozio Bagni al numero 5 di Trim Street il sito del negozio di tè di Gunter.
Dorney Court è il sito della Coaching Inn che Daphne e Simon visitano.
Il regista ha già annunziato che le riprese della seconda stagione inizieranno nella primavera del 2021.
I Bridgerton: Ricezione e Critica
Per la prima stagione, il sito web dell’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha riportato un indice di gradimento dell’89% basato su 91 recensioni, con una valutazione media di 7,88 / 10.
Il consenso dei critici del sito web recita: “Il design sontuoso, il dramma saponoso e un cast eccezionale rendono Bridgerton un immenso piacere.” Metacritic ha assegnato alla serie un punteggio medio ponderato di 74 su 100 basato su 33 recensioni, indicando “recensioni generalmente favorevoli”.
Kristen Baldwin di Entertainment Weekly ha assegnato alla serie una classifica B + con la seguente motivazione: “Bridgerton, a quanto pare, è un meraviglioso diversivo per coloro che amano Pride & Prejudice ma vorrebbero più sesso sulle scale.”
Richard Roeper di Chicago Sun-Times ha dato alla serie il punteggio 4 su 4 stelle: “Uno spettacolo che ti darà quell’inconfondibile fitta di abbuffata e ti farà attivare il meccanismo del ‘Prossimo episodio’ più e più volte, fino a quando non ci saranno più prossimi episodi”.
Infine, GQ Magazine descrive lo spettacolo come un incrocio tra due popolari drammi televisivi, Gossip Girl e Downton Abbey, ma osserva che “potrebbe finire per essere un’altra delusione” e “avrebbe potuto essere molto più brillante”.
Considerazioni conclusive sulla prima stagione dei Bridgerton
Poeti e cantautori attribuiscono vari poteri all’amore: far ruotare la Terra sul suo asse, agendo come una panacea miracolosa, e apparentemente su quella società ritratta in Bridgerton che non invecchia mai.
Forse non sorprende che l’adattamento del periodo Regency di Shondaland dei romanzi rosa di Julia Quinn abbia un approccio inclusivo, creando un cast di personaggi molto più colorato del materiale originale o di Jane Austen – la grande dama del sottogenere Regency – mai scritto.
Ma ciò che distingue lo spettacolo da altri casting d’epoca attenti al colore è che questo è stato scritto nel tessuto dello spettacolo, rendendolo parte della storia alternativa o del canone di Bridgerton.
In particolare, questo offre allo spettacolo una visione più sfumata della motivazione di un personaggio in questa stagione. Nei romanzi della Quinn, il padre di Simon è ossessionato dalle apparenze e dal lignaggio al punto che si pensa che le sue implacabili richieste di un erede ducale abbiano ucciso la sua povera moglie durante il parto.
E più tardi, è emotivamente violento con Simon a causa della sua balbuzie.
Nel film, la vaiegata umanità diventa un fattore che porta una pressione extra alla nuova nobiltà. “La regina ha usato il suo potere per elevare altre persone di colore nella società e ha concesso loro titoli, terre e ducati, ed è lì che è nata la linea di Hastings, la stirpe di Simon”, ha detto Van Dusen. “Il padre di Simon ha instillato in lui questa sensazione di dover essere due volte più bravo in tutto per essere perfetto perché non è come appare tradizionalmente un duca.
Siamo stati in grado di espandere la storia di Simon solo in quel modo perché Simon era lui stesso una persona di colore.”
È uno degli usi più intelligenti della licenza narrativa dello spettacolo.
Il rovescio della medaglia, tuttavia, questa inclusività attira anche l’attenzione su chi viene escluso in un modo che, ad esempio, la rivisitazione fedelmente bianca di “Emma” di Autumn de Wilde non lo fa.
È vero che i personaggi di colore sono le persone più ricche e potenti di Bridgerton, come dimostrano la regina, Lady Danbury e il duca. Ma se guardiamo più da vicino quei personaggi, c’è un’uniformità in loro che la critica televisiva di Salon, Melanie McFarland, ha notato nella sua provocatoria recensione dal titolo: They’re all light-skinned (sono tutti di pelle chiara). Questo è ovviamente uno dei primi ostacoli quando si tratta di aumentare la diversità: capire che la rappresentazione non è solo una presenza fisica sullo schermo ma riguarda la qualità della rappresentazione. Quando si guarda a chi diventa un eroe, desiderabile, nobile e influente in Bridgerton, tutti tendono a essere più vicini al bianco inizialmente.
Sebbene in Bridgerton le persone di colore abbiano più autonomia, la situazione delle donne è ancora relativamente autentica per il periodo, il che è come dire abissale.
In questa stagione di Bridgerton, Daphne (Phoebe Dynevor), la figlia maggiore dell’omonimo clan dello show, si lamenta del fatto che il matrimonio è tutto ciò per cui è stata allevata, eppure è doverosamente in linea con le aspettative di genere della società educata.
Quando Daphne fa il suo debutto al mercato dei matrimoni, suo fratello maggiore, il visconte Anthony Bridgterton (Jonathan Bailey) è quello che la guida per la sala da ballo e le fa da mediatore per la sua mano – e farà lo stesso per le sue altre tre sorelle.
I suoi tre fratelli, presumibilmente, non hanno bisogno della sua approvazione o supervisione.
Quasi ogni azione o comportamento può portare a scandalo e rovina per una donna educata con gentilezza che non segue le regole di etichetta ridicolmente rigide della società.
Solo il matrimonio può salvare una donna dalla rovina, e questo potrebbe anche non fermare le lingue scodinzolanti, a seconda delle circostanze.
“La reputazione di una donna è davvero appesa a un filo”, ha detto Van Dusen. “Se fanno una scivolata, un po’ di scorrettezza, sono rovinate – che si tratti di uno sguardo persistente, un tocco di passaggio, un bacio.”
È la classica cultura della purezza patriarcale.
Le donne non hanno autonomia e sono alla mercé degli uomini per la loro felicità e sicurezza sessuale, una mentalità che a sua volta incoraggia comportamenti predatori.
Il cacciatore di fortuna Nigel Berbrooke (Jamie Beamish) usa prima la violenza fisica e poi la minaccia di scandalo per cercare di costringere Daphne a sposarlo contro i suoi desideri.
Nei romanzi della Quinn, Nigel era il corteggiatore piuttosto sciocco ma benevolo di Daphne, mentre nello show è molto più aggressivo e insensibile, deciso ad acquisire Daphne come una sorta di cavalla e per la sua considerevole dote.
Il personaggio più intrigante della serie è senza dubbio la famigerata e attenta scrittrice di fogli scandalistici Lady Whistledown. Eloise Bridgerton (Claudia Jessie) osserva che come donna, Lady Whistledown non ha le opportunità che gli uomini hanno, ma si è ritagliata la sua nicchia e ha creato il suo potere nel mondo, anche se in modo anonimo. Lady Whistledown è più di una semplice osservatrice dell’alta società londinese, ella guida l’azione della serie. Sia Eloise che la regina Charlotte sono divorate dal desiderio di conoscere l’identità dell’autore.
Alla fine, tuttavia, rimane sfuggente…tranne che per il pubblico che viene a scoprirlo al termine della prima stagione.
In Bridgerton, per concludere, alcuni argomenti possono essere affrontati in modo più delicato, ma è chiaro che nonostante i progressi compiuti negli ultimi due secoli, l’umanità può e deve ancora migliorare se stessa in tal senso.
È dannoso vedere iniquità così familiari, e allo stesso tempo Bridgerton ci sfida a chiederci cosa servirà per effettuare un cambiamento reale. Oppure, tra 200 anni il nostro mondo sarà raffigurato in uno spumeggiante, quanto terrificante, dramma d’epoca con gli stessi mali sociali deprimenti e stagnanti?
Gaetano Algozino Leonforte (En), 15/02/2021
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