Giorgio III del Regno Unito
Giorgio III, re di Gran Bretagna e re d’Irlanda e poi sovrano del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, duca di Brunswick-Luneburg, principe elettore di Hannover e per due anni re di Corsica.
E’ il terzo sovrano della casa di Hannover in Inghilterra, ma il primo ad essere nato in Inghilterra e ad usare l’inglese come lingua madre. Si professerà fiero di essere nato in Gran Bretagna e pertanto di essere britannico.
La Storia di Giorgio III
Giorgio III nasce a Norfolk House il 4 giugno 1738. Muore a Londra il 29 gennaio 1820.
E’ figlio del principe di Galles Federico di Hannover e di Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg ed e’ nipote del re Giorgio II. Poichè tra il padre, principe di Galles, e il nonno, re Giorgio II, non esistono buoni rapporti, il principe crescerà lontano dal nonno per desiderio della madre.
La sua educazione si svolge secondo rigidi principi anglicani e religiosi.
A otto anni scrive e parla in perfetto inglese e tedesco.
Nel 1751, tredicenne, subirà la morte del padre, principe di Galles.
Giorgio diventerà duca di Edimburgo e poco dopo il nonno, re Giorgio II, lo nominerà legittimo erede al trono.
Sarà affidato al tutore scozzese John Stuart, III conte di Bute (Lord Bute), che assieme alla madre lo educheranno ad uno stretto senso del dovere.
In seguito Lord Bute, quando Giorgio diventerà re, sarà primo ministro.
Secondo alcune dicerie, Lord Bute sarebbe l’amante della madre Augusta…
Giorgio II morirà nell’ ottobre del 1760 lasciando il trono al nipote, che diventerà contemporaneamente re di Gran Bretagna e re d’Irlanda.
In gioventù Giorgio prova una vera passione per una “quacchera”, da cui si dice abbia avuto dei figli.
Si innamora poi della bellissima Sara Lennox, discendente diretta di re Carlo II d’Inghilterra e la cosa è notoria a Londra.
Tuttavia la sua scelta non trova approvazione nella madre, consigliata da Lord Bute.
Pertanto nel settembre del 1761 Giorgio, principe di Galles, sposerà la diciassettenne duchessa Sofia Carlotta di Mecleburgo-Strelitz. Sarà un matrimonio politico, combinato per salvare le esigenze della corona.
Gli sposi saranno incoronati nell’abbazia di Westminster, sempre nel settembre 1761.
La regina Carlotta è una lontana discendente di Alfonso III, re del Portogallo.
Nonostante l’ovvia “delusione” iniziale, Giorgio III sarà un ottimo marito.
Metteranno al mondo 15 figli di cui nove maschi e sei femmine.
Due figli diventeranno sovrani britannici, uno re di Hannover e una figlia sarà regina del Wurttemberg.
La futura Regina Vittoria (Alessandrina Victoria) sarà la figlia di uno dei figli di re Giorgio III e cioè di Edoardo duca di Kent.
Il lungo regno di Giorgio III ha visto svolgersi eventi epocali per la storia della corona: si effettuerà l’inizio della rivoluzione industriale, la guerra di indipendenza degli Stati Uniti, le guerre napoleoniche.
Già nel 1765 Giorgio III sarà schiavo di squilibri mentali, che si aggraveranno con il passare degli anni.
A causa di ciò, nel 1811, sarà il figlio maggiore del re, Giorgio Augusto Federico, principe di Galles, ad effettuare la reggenza fino alla morte del padre circa dieci anni dopo.
Giorgio III è uno scrupoloso osservante delle leggi costituzionali.
Emana norme che fanno divieto alle autorità e ai magistrati di influenzare le elezioni e intenderebbe dare al suo regno direttive di grande liberalità.
Tuttavia gli avvenimenti internazionali hanno violente ripercussioni nell’interno del regno.
Nonostante le sue buone intenzioni, egli deve ricorrere spesso a provvedimenti straordinari di ordine pubblico che provocano sommosse e ribellioni.
Una di queste, più clamorosa delle altre, è quella ispirata dal deputato Wilkes, il cui arresto provoca tumulti in Londra e la riapparizione della tragica mascherata rappresentante il supplizio di Carlo I, tradizionalmente rievocata ogni qual volta il re sembra voler sopprimere o quanto meno influenzare la libertà del parlamento.
Wilkes, espulso dalla Camera dei Comuni, viene rieletto, la sua elezione annullata e finalmente ratificata.
Il re viene fatto segno più volte ad attentati: nel 1780 durante una sommossa; nel 1786 da parte di una donna che si avventa armata di pugnale sulla sua carrozza; nel 1800 da parte di un pazzoide che gli spara un colpo di rivoltella nel teatro “Drury Lane”, mentre Giorgio III assiste ad uno spettacolo.
La politica di Giorgio III, salvo che per la prima parte del regno di tipo personale ed evidenziata dal sorgere del partito dei King’s Friends, è la politica dei suoi grandi ministri che si alternano al potere (North, Fox, Pitt), si combattono aspramente nelle lotte parlamentari, ma ispirati tutti da una grande passione per il loro paese.
Il trattato di Parigi del 1783 toglie all’Inghilterra le colonie d’America e, pur essendo una dura necessità, rende il re impopolare per parecchi anni.
In seguito egli favorisce quella politica europea che, pur non trovando generale consenso in Inghilterra, è indirizzata a impedire o almeno contrastare, giorno per giorno, la crescente potenza di Napoleone e della Francia.
Le dure prove subite dall’Inghilterra durante il periodo dell’exploit di Napoleone, (blocco continentale) terminano con il trionfo finale, la vittoria della Royal Navy comandata dall’ammiraglio Horatio Nelson nella famosa Battaglia di Trafalgar del 21 ottobre 1805.
Dopo la battaglia, che si è svolta al largo delle coste atlantiche meridionali della Spagna, i britannici diventeranno gli incontrastati dominatori dei mari fino alla prima guerra mondiale.
La Pazzia di Giorgio III
Giogio III all’epoca, sebbene ancora vivente e regnante, non potrà godere di questo trionfo, essendo ormai spenta completamente la sua ragione. La malattia mentale del re si svolge durante tutto il regno con continue alternative.
Peggiorerà definitivamente nel 1810 con la morte della ultimogenita, la principessa Amelia, che lo getterà nella disperazione.
All’epoca non esistono cure efficaci per la pazzia e il re vivrà di costrizioni.
Si provvederà alla reggenza con il “Regency Act” nel1811. Verrà nominato reggente il figlio primogenito principe di Galles.
Giorgio III sarà relegato nel castello di Windsor sino alla sua morte che avverrà il 29 gennaio 1820 e quindi sepolto nella cappella di San Giorgio nel castello di Windsor.
A Giorgio III succederanno due dei suoi figli, Giorgio IV e Guglielmo IV, che moriranno entrambi senza figli legittimi, lasciando il trono ad una nipote, Vittoria, l’unica regina della Casa di Hannover e l’unica figlia legittima del loro fratello Edoardo duca di Kent.
I giudizi su Giorgio III sono contrastanti. Ammirato nei primi anni di regno, in seguito il paese gli sarà meno favorevole anche a causa della sua obbligata dichiarazione della indipendenza degli Stati Uniti.
Il re sarà poi considerato una vittima degli accadimenti e della sua malattia mentale.
Titolo, stemmi, onorificenze di Giorgio III
In Gran Bretagna e Irlanda Giorgio, a tredici anni, sarà Sua Altezza Reale il principe Giorgio e Sua Altezza Reale il duca di Edimburgo.
In seguito sarà Sua Altezza Reale il principe di Galles.
Nel 1820 sarà Sua Maestà il Re e poi Giorgio III, per Grazia di Dio, Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Difensore dellla Fede.
In Germania dapprima viene chiamato Duca di Brunswick e Luneburg e anche Principe Elettore del Sacro Romano Impero. Quando viene istituito il Regno di Hannover (Congresso di Vienna del 1814) Giorgio III sarà il sovrano.
Lo stemma subirà delle trasformazioni dovute agli eventi. La prima sarà causata dalla rinuncia a rivendicare il trono francese. La seconda modifica riguarda la trasformazione dello stato di Hannover da ducato a regno, in cui apparirà la corona reale.
Giorgio III è Gran Maestro e Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera.
Gran Maestro dell’Ordine del Cardo.
Gran Maestro dell’Ordine di San Patrizio.
Gran Maestro dell’Ordine del Bagno.
Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Michele e Giorgio.
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