Giacomo I Stuart
Il re Giacomo I, già Re di Scozia e figlio di Maria Stuarda, rimase sul trono inglese dal 1603 al 1625 e fu il primo re ad unificare le corone d’Inghilterra, d’Irlanda e della Scozia
Giacomo I cercò di trovare un giusto equilibrio tra le richieste dei partiti cattolici e dei partiti protestanti ma non ci riuscì; infatti ogni giorno cresceva sempre di più una forte tensione che però non sfociò mai in aperta rivolta, come accadde durante il regno del figlio Carlo I
Davanti alla richiesta di una riforma religiosa dei puritani, Giacomo I autorizzò una nuova versione della Bibbia, conosciuta come “versione di re Giacomo I”.
Appoggia anche i vescovi della Chiesa anglicana contro i riformatori radicali protestanti, ma questo suo appoggio fece infuriare i cattolici che avevano riposto tante speranza in lui, visto che era figlio di una cattolica.
Per questo nel 1605 organizzarono contro di lui la congiura della polveri, ( consisteva nel far saltare in aria durante la seduta inaugurale dei lavori dell’assemblea, il re e tutto il Parlamento).
La congiura cattolica fu scoperta in tempo; fallì e decretò la messa a morte di tutti i congiuranti.
In seguito Giacomo I cercò di diventare un mediatore per una pace religiosa, avvicinandosi prima alla cattolica Spagna cercando di combinare il matrimonio tra suo figlio Carlo (futuro re d’Inghilterra) e la figlia di Filippo III, e poi dopo il rifiuto si rivolse alla Francia che accettò la proposta; quindi il figlio Carlo, futuro Carlo I, sposò Enrichetta Maria di Francia.
Nel 1620 a causa della fedeltà di Giacomo I alla Chiesa anglicana, tantissimi puritani furono costretti ad andare via dall’Inghilterra imbarcandosi sulla Mayflower per l’America.
Oltre a questi gravi conflitti religiosi la corte di Giacomo I era ogni giorno fonte di tantissimi scandali, di sprechi inutili e di furti ma questo era tipico di tutte le corti del tempo, compresa chiaramente la precedente corte dei Tudor.
Tirando le somme, Giacomo I fu un buon Re, pur con i suoi difetti caratteriali e i diversi errori di giudizio.
Aveva una idea ben precisa e lucida di ciò che era la Monarchia; questa derivava direttamente da Dio e solo Dio poteva giudicare l’ operato del Re.
La sua era una visione di una Monarchia come poter assoluto in mano del Re.
Ciò nonostante era consapevole che gli atti del Re erano soggetti a controllo giuridico.
Era un grande intellettuale, poteva affrontare tranquillamente problematiche di svariato genere ad altissimi livelli, relativi alla politica e all’ arte del Governo ( più teorico che pratico in questo caso), alla teologia e all’ economia fino a trattare e scrivere su problematiche del suo tempo relative per esempio al diffuso fenomeno della stregoneria ( molte “streghe” in quel periodo furono uccise e torturate) o del nascente e pericoloso vizio del tabacco; suo fu il merito della traduzione della bibbia in lingua inglese e sue furono alcune opere interessanti come il Daemonologie, sulle arti occulte soprattutto il Basilikon Doron (1599), sul buon governo.
Durante il suo regno continuarono a fiorire teatro, letteratura e le scienze.
E’ in questo periodo che Inigo Jones progetta la Banqueting House.
La sua fu chiamata Età Giacobita, per distinguerla da quella elisabettiana.
Quindi dal punto di vista intellettuale e culturale nulla si poteva eccepire.
Dal punto di vista Morale, invece, la questione cambiava:
Gli storici sono concordi nel definire Giacomo I privo di dignità, sciatto, pasticcione, discontinuo e sgraziato.
Era però anche estroverso, cordiale e alla mano, oltre che irrispettoso dell’ etichetta.
Questo comportò conseguenze pesanti all’ interno della sua corte al punto che sempre più erano i furti, la corruzione, la mancanza di finanze che portarono a scandali vari anche di natura sessuale e diversi omicidi.
Fece scalpore all’ epoca una storia omosessuale tra lo stesso Re e un giovane cortigiano appartenente alla piccola gentry ( che in seguito diventò duca di Buckingham, grazie proprio alla protezione del Re).
( Giacomo I era sposato con Anna di Danimarca, dalla quale aveva avuto 7 figli, molti dei quali morirono piccolissimi)
Fu proprio il duca di Buckingham che sostituì il Re durante la sua malattia e che governò in vece del giovane figlio Carlo I.
Il 27 marzo 1625 muore Giacomo I ed al trono sale il figlio Carlo, che diviene re Carlo I.
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