Londinesi Famosi

Elisabetta I

Elisabetta I d`Inghilterra e l’ Età Elisabettiana

E’ l’unica figlia sopravvissuta di Enrico VIII e Anna Bolena, sposatisi segretamente verso la fine del 1532.

Nasce a Greenwich nel settembre del 1533 e con il battesimo le viene imposto il nome delle nonne, Elisabetta di York e Elisabetta Howard.

Poichè il matrimonio di Enrico VIII con Caterina d’Aragona è stato annullato, Maria, l’unica loro figlia superstite, viene dichiarata illegittima. Pertanto Elisabetta è l’erede presunta.

Nel 1536 Anna Bolena dà alla luce un maschio che però muore durante il parto.
Il re, al fine di potersi risposare, l’accusa di tradimento e la fa rinchiudere nella torre di Londra.
Anna Bolena verrà poi decapitata nel maggio dello stesso anno.

Enrico VIII non perde tempo e sempre in maggio si fidanza con Jane Seymour.

Elisabetta, tre anni, nel 1536 verrà dichiarata illegittima, perderà il titolo di principessa e crescerà in esilio nel palazzo di Hatfield assieme alla sorellastra Maria.

Jane Seymour mette al mondo un figlio maschio, Edoardo.

Sarà la sesta moglie di Enrico VIII, Caterina Parr, a riavvicinare il re alla figlia Elisabetta.

Con l’Atto di Successione del 1544 Elisabetta sarà inserita nella linea di successione dopo il principe Edoardo.

Enrico VIII morirà nel 1547 e gli succederà il figlio Edoardo VI.

Da quel momento Elisabetta riceverà una educazione in un clima estremamente protestante.
Studierà latino, greco, francese, italiano.

Matthew Parker, il sacerdote prediletto della madre, al quale Anna Bolena aveva raccomandato di prendersi cura della salute spirituale della figlia, con l’ascesa al trono di Elisabetta, diventerà il primo Arcivescovo di Canterbury.

Edoardo VI morirà quindicenne.
Al trono succederà Lady Jane Grey, per volontà dello stesso Edoardo, ma verrà deposta poco dopo.

Maria, forte del sostegno popolare, diventerà la sovrana e sposerà il cattolico Filippo di Spagna, matrimonio molto sgradito ai sudditi protestanti, che perseguiterà tanto da guadagnarsi il poco onorevole soprannome di “Maria la sanguinaria”.

Elisabetta verrà imprigionata nella torre di Londra con l’accusa di complotto proprio per volere della sorellastra che teme di essere deposta.

Gli Spagnoli chiedono l’esecuzione di Elisabetta, ma ciò non avverrà anche grazie a Filippo.

Nel novembre del 1558 Elisabetta, venticinquenne, succederà alla sorellastra Maria e verrà incoronata nel gennaio del 1559.

Assumerà il titolo di “Supremo Governatore della chiesa d’Inghilterra”.
Godrà di una popolarità certamente superiore a quella della sorellastra.
Elisabetta è la quinta e ultima sovrana della dinastia Tudor.

Non si è mai sposata e non si conoscono i motivi del suo nubilato, nonostante non siano mancati pretendenti alla sua regale mano, tra cui anche suo cognato Filippo II quando rimarrà vedovo…
Appena sale al trono, Elisabetta si circonda di favoriti tra cui W. Cecil e il mediocre R. Dudley.

Si dimostra da subito politicamente capace e spregiudicata.
Ricorre raramente alla convocazione delle camere.
Il suo principio é: “l’Inghilterra per l’Inghilterra“.

In campo religioso, la sua preoccupazione, prospetta una soluzione di compromesso con la regina cattolica di Scozia Maria Stuarda, appoggiata appunto dai cattolici, la quale desidera “soffiarle” il trono con la scusa della nascita illegittima di Elisabetta.

La regina consolida l’anglicanesimo, mantiene la struttura episcopale della chiesa britannica e ne riafferma l’indipendenza da Roma non solo, ma anche la subordinazione alla corona.

Il “Book of Common Prayer” ufficializza la nuova liturgia in lingua inglese e afferma in maniera definitiva i principi fondamentali dell’anglicanesimo con la promulgazione dei “Trentanove Articoli” di fede anglicana (Atto di Supremazia del 1563).
Nel 1560 viene scomunicata da papa Pio V e inasprisce le persecuzioni contro i cattolici.

Con Elisabetta l’Inghilterra si innalza al ruolo di grande potenza marittima e commerciale.
Il suo governo dà al paese il massimo impulso nelle iniziative atte a favorire lo sviluppo delle industrie navali, tessili, minerarie, mercantili (costituzione della Compagnia delle Indie Orientali) e coloniali (conquista della Virginia).

Ben presto però l’Inghilterra si trova in contrasto con la Spagna.
Ciò dovuto a conflitti relativi alle navi e alle terre spagnole. Ma non solo.

Elisabetta si allea con la Francia e con i ribelli di Fiandra ai danni del re spagnolo Filippo II che la minaccia con la sua “Invincible Armada”. Elisabetta farà decapitare la cattolica Maria Stuarda (1587), sua rivale di sempre.

Altro fatto più tragico e più biasimevole dell’esecuzione di Maria è la persecuzione di sacerdoti cattolici inglesi che tornano dalla Francia con spirito missionario e l’intento di riportare la loro patria a Roma.
Verranno tutti incarcerati, impiccati, squartati.

A tal punto ce n’è quanto basta per inimicarsi il cognato Filippo II di Spagna, che lancia un attacco a sorpresa contro i pirati inglesi. Pertanto Elisabetta nel 1585 ordina di attaccare le navi spagnole.

La vittoria decisiva contro la Spagna avviene nelle acque della Manica grazie alla sconfitta riportata da Filippo II e la sua “Invencible Armada” nell’anno 1588 per opera di Charles Howard e Francis Drake.

Questo fatto stabilisce il prestigio della regina e la supremazia dell’Inghilterra.

Il periodo del regno della regina Elisabetta viene detto “età elisabettiana” ed è caratterizzato da una straordinaria vitalità culturale. Lo dimostrano personaggi come William Shakespeare, Christopher Marlowe, Edmund Spencer, Francis Bacon (italianizzato Francesco Bacone) e molti altri che hanno magnificato quest’epoca.

Quando i suoi uomini di fiducia sono ormai morti, Elisabetta, da sola, verso la fine degli anni 1601-1602 dapprima cerca di resistere alle pressioni della sua gente che chiede la revoca di tutti i monopoli. Poi però ricorda di aver insegnato al suo popolo ad essere indipendente e pertanto non può rimproverarlo per aver imparato troppo bene la lezione… Al che si dice propensa a ritirare tutti i monopoli che si dimostrino nocivi.

Elisabetta e’ ormai vecchia e stanca e morirà nel Palazzo di Richmond nel marzo del 1603, all’età di settant’anni.

Verrà sepolta nell‘  Abbazia di Westminster.

Detterà il suo epitaffio: “Questo io considero qual gloria della mia corona, avere io regnato coi vostri affetti”.

A Elisabetta I succederà Giacomo VI di Scozia o Giacomo I d’Inghilterra.

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